Dopo don Alessandro Minutella, un altro sacerdote siciliano è nel ciclone perché viola le norme canoniche, continuando a celebrare i sacramenti, anche se non potrebbe farlo: stiamo parlando di padre Giuseppe Galliano.
La Fraternità di Padre Galliano
Il sacerdote siciliano guida il gruppo dei carismatici della “Fraternità Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù” di Oleggio, in provincia di Novara.
Padre Galliano è stato richiamato con una nota del 13 ottobre 2022, dai vescovi delle diocesi di Milano, Monreale, Novara, Roma (card. Vicario), Salerno, Palermo. Nelle loro diocesi, il sacerdote ha continuato a fare proselitismo, organizzando eventi e incontri a sfondo religioso.
Il decreto del Superiore Generale
I vescovi ricostruiscono in questa nita la storia di Padre Galliano: «Con un decreto del Superiore Generale della Congregazione dei “Missionari del Sacro Cuore” in data 17 maggio 2022 Padre Giuseppe Galliano è stato dimesso dall’Istituto religioso per “ostinata disobbedienza alle legittime disposizioni impartite dai superiori in materia grave”. Con tali dimissioni Padre Galliano, in quanto religioso chierico, secondo il can. 701, è incorso nelle seguenti disposizioni: “non può esercitare gli ordini sacri se prima non ha trovato un Vescovo il quale […], lo accolga o almeno gli consenta l’esercizio degli ordini sacri”».
Le celebrazioni “private” di Padre Galliano
Nonostante tale divieto, alcuni fedeli «hanno segnalato che Padre Galliano continua a celebrare l’eucarestia, o altre azioni liturgiche e devozionali, in luoghi privati, reiterando numerosi abusi in ambito liturgico e dottrinale, che gli abbiamo più volte contestato personalmente».
Violate le norme canoniche
«Consapevoli che ogni vescovo diocesano debba mostrarsi “sollecito nei confronti di tutti i fedeli che sono affidati alla sua cura” (cfr., can. 386 C.I.C.) (…)», i pastori diocesani comunicano «a tutti i fedeli che le azioni liturgiche compiute da padre Giuseppe Galliano, anche in luoghi diversi dagli edifici di culto, avvengono in violazione delle norme canoniche e delle disposizioni della competente autorità ecclesiastica».
“Tutte le azioni liturgiche sono illecite”
I vescovi informano i fedeli che «tutte le azioni liturgiche – in primis la celebrazione dell’eucarestia – compiute da padre Galliano sono illecite e pertanto si eviti di prendervi parte a qualsiasi titolo, poiché mettono a repentaglio la vita spirituale di credenti e non credenti, a motivo di una predicazione e di una pratica liturgica e devozionale che corrompe la fede cristiana con elementi presi da forme di spiritualità incompatibili con essa. È nostra responsabilità mettere in guardia dal grave rischio di porsi al di fuori della comunione cattolica qualora prendano parte a tali incontri» (Diocesi Novara, 13 ottobre 2022).
“Sacerdote freelance”
Padre Galliano si giustifica così: «Non ho mai commesso nefandezze, ho soltanto rifiutato un trasferimento». Ora si definisce «sacerdote freelance» e respinge le contestazioni dei sei vescovi. Come ogni martedì incontra i fedeli a lui vicini ad Oleggio e organizza con loro incontri di preghiera (La Stampa, 20 ottobre 2022).
Rischio scomunica?
Il sacerdote, al quale è vietato di esercitare gli ordini sacri, ha sottolineato come nessuno gli abbia «contestato di persona alcunché. Alcuni di loro non li conosco, non li ho mai incontrati, pur avendo, in diverse occasioni, fatto richiesta di essere ricevuto» (Salerno Notizie, 19 ottobre). Si preannuncia, dunque, uno scontro duro tra i vescovi e padre Galliano: sullo sfondo, qualora non cambiassero le cose, anche l’ipotesi di una scomunica formale per il prete siciliano.