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Non donate a Pro Terra Sancta! A meno che…

GIOVANNI SCIFONI

Giovanni Scifoni, TAMAM, Betlemme

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Paola Belletti - pubblicato il 20/10/22
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Una campagna per donazioni alla Associazione presente in Terra Santa da vent'anni che non vi farà venire sensi di colpa. TAMAM, in Terra Santa con Giovanni Scifoni.

Cosa convince più del senso di colpa?

Chi di noi non viene assalito da senso di colpa accompagnato da un altrettanto intenso desiderio di fuga ogni volta che viene raggiunto da un messaggio pubblicitario per donare soldi a favore di bambini malnutriti, poveri, malati?

Di solito si tratta di campagne di Ong impegnate in regioni remote del mondo, colpite da carestie terribili, afflitte da malattie che noi possiamo debellare anche solo avendo accesso ad una parafarmacia.

La leva che questi contenuti muovono è sempre la stessa: tu stai bene, loro no. In fondo è anche un po' colpa tua, dona ora e da subito ti sentirai meglio. E potrai passare oltre l'annuncio che si è messo in mezzo tra te e il video di quel comico che volevi guardarti durante la tua meritata pausa lavoro. Meritata; ne sei proprio sicuro?

Far ridere non è un tabù

Ecco, nel caso della nuova campagna di donazioni per Pro Terra Sancta non dovrete saltare l'annuncio perché sarà l'annuncio stesso il video comico che vi farà godere una sana, irriverente, ricreazione.

La serie di episodi che compongono la campagna si chiama TAMAM, ideatore, regista e attore, insieme a molti altri, Giovanni Scifoni. Quello della serie Raiplay La mia Jungla, dei monologhi sui santi e di molto altro.

Anziché impietosirci con richieste strappacuore a favore di bambini sfortunatissimi, ci invita a conoscere la Terra Santa in quattro tappe, accompagnate dai suoi video.

Il primo, (allarma spoiler) che se non avete visto vi invito a guardare subito per poi proseguire nella lettura, è ambientato a Betlemme.

La voce di Giovanni è perfetta, esige subito dagli spettatori una quota di angoscia e colpevolizzazione; ma non appena farete caso al testo e vedrete Samir sorseggiare un brodo a base di uranio impoverito da un mestolo che pesca in un cassonetto, capirete.

Il guaio è che Samir non è poi così denutrito, né così depresso o ai margini. Studia, ama la scuola, si diletta di montaggio video e, colpa imperdonabile, sorride alla fine delle riprese.

E' troppo in carne, lo curano, hanno ospedali, sei scuole, vari progetti: sono in Terra Santa da vent'anni e non intervengono solo nelle emergenze, che pure non mancano: costruiscono, realizzano scuole, promuovono il lavoro delle donne, la tutela del patrimonio culturale e umano, fanno vera integrazione.

"Ma io devo fare un video emozionale!"

Sì, va bene, tutto molto bello; ma ha ragione Scifoni:

Mosche, servono delle mosche; scacciale dal viso, Samam! impartisce ordini il regista dotato del tono isterico previsto dalla professione. Ma non ci sono mosche, obietterà il ragazzino dagli intensi occhi azzurri. Le metteremo dopo nel montaggio, urla ancora Giovanni.

Cosa usi, Premiere? Io mi trovo bene con Premiere, chiosa Samam.

Geniale e gustosissimo.

Non è giusto infierire su chi sta bene per i fratelli che soffrono; la vera compassione non opprime, anzi forse fa addirittura ridere di gusto, in certi casi.

Quindi, se siete un ricco odontoiatra del Parioli e non siete stati adeguatamente scossi da questo spot, o se la noia che vi affligge nella vostra pur frenetica routine milanese, questa campagna non fa per voi.

Donare per donare

In caso contrario, donate!

A meno che non siate come il pensiero disfattista che insegue il due volte mortale Lazzaro: a che serve raccogliere se poi tutto crolla, costruire se tutto si distrugge, migliorare il mondo se tanto poi col riscaldamento globale andrà tutto in malora?

Ecco a voi il capitolo 2- Betania. Forse ancora più riuscito del primo. In ogni caso avrete l'imbarazzo della scelta, ma solo quello. Per il resto vi sentirete leggeri come piume e con una irrefrenabile voglia di donare ad ATS Pro Terra Sancta.

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