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Finalmente ritrovata (in Turchia) la tomba di san Nicola? 

SAINT NICHOLAS CHURCH
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Manuella Affejee - pubblicato il 20/10/22
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Gli scavi condotti nella chiesa bizantina di San Nicola, situata nella provincia anatolica di Antalya, avrebbero rivelato la collocazione originaria della tomba del vescovo del IV secolo, particolarmente venerato dai cristiani ortodossi, protettore di numerosi Paesi e figura ispiratrice del famoso “Babbo Natale” occidentale.

Situata nella provincia anatolica di Antalya, l’attuale chiesa bizantina di san Nicola, costruita nel VI secolo, sorge sui resti di un edificio più antico, nel quale san Nicola avrebbe officiato come vescovo di Myra, ma che fu sommerso dalle acque per via di un innalzamento del livello del Mediterraneo nei secoli successivi. 

Da anni, le vestigia alluvionate di questa chiesa primitiva sono oggetto di scavi da parte di un’équipe di archeologi turchi. Ed è lì che è stato recentemente trovato un sarcofago vuoto collocato in una nicchia laterale e recante delle iscrizioni in greco. Tutto sembra indicare che il corpo del santo vi sarebbe stato deposto dopo la morte. 

Durante una conferenza stampa, lo scorso 13 ottobre, il Consiglio regionale per la preservazione del patrimonio culturale di Antalya ha pure informato che una parte del pavimento originale della chiesa, sicuramente calpestato da san Nicola, è stato portato alla luce, insieme con un notevole affresco raffigurante Cristo (benedicente con una mano mentre con l’altra tiene un libro dei Vangeli). 

Reliquie portate in Italia 

La chiesa dell’antica Myra è stato un grande centro di pellegrinaggio fin dal VI secolo, malgrado la costante minaccia delle incursioni arabe, che ha lungamente pesato sulla regione. L’affluenza di pellegrini desiderosi di raccogliersi davanti ai resti di san Nicola, i quali si voleva che essudassero un olio profumato, non si è affievolita che nel XI secolo: quest’epoca segna infatti la conquista dell’Anatolia da parte dei turchi selgiuchidi, vincitori dell’esercito bizantino a Manzikert (agosto 1071). L’evento avrebbe avuto larga eco e spinse diverse città mercantili italiane a mettere in sicurezza le reliquie del Vescovo. Scavalcando i Veneziani, furono dei corsari di Bari a impossessarsi di una parte delle ambite ossa e a portarle in Puglia. Lì fu eretta una basilica per ospitarle degnamente e per offrirle alla devozione dei fedeli. È così che il culto a san Nicola di Bari – e non più di Myra – si diffuse in tutto l’Occidente medievale. Altre reliquie hanno trovato rifugio in Europa, particolarmente in Alsazia e nella Renania tedesca. 

Il santuario pugliese continua ad accogliere numerosi pellegrini cattolici, ma anche ortodossi, molto legati a san Nicola. Nel 2017, per volontà di papa Francesco, una reliquia del Santo è stata portata in Russia – paese che ha eletto il Padre della Chiesa come patrono – ed è stata esposta alla venerazione di più di 2 milioni di cristiani russi. Questa storica traslatio – mai le reliquie avevano lasciato Bari, da 930 anni! – rende testimonianza dell’“ecumenismo dei santi” e del suo servizio al dialogo tra le Chiese di Oriente e di Occidente. 

Vita e opere di san Nicola di Myra 

Ma che cosa si sa della vita di san Nicola? A fronte della scarsità di fonti storiche affidabili, bisogna necessariamente accontentarsi di cronache agiografiche medievali e di elementi tradizionali (riportati fra gli altri da sant’Andrea di Creta e da Giovanni lo Studita). 

Nicola sarebbe dunque nato a Patara, nella provincia di Licia (Asia Minore, a sud dell’attuale Anatolia), verso il 230 d.C., in una famiglia cristiana. Orfano di entrambi i genitori a seguito di una pestilenza, Nicola distribuì la propria eredità ai poveri e ai bisognosi prima di essere ordinato prete. Succedendo allo zio, che pure si chiamava Nicola, a capo della diocesi di Myra, fu arrestato e torturato durante le persecuzioni di Diocleziano, ma riuscì a tornare nelle sue terre. Fu feroce avversario dell’arianesimo al concilio di Nicea, nel 325, e la sua presenza lì è confermata da più fonti. Morì il 6 dicembre 343, giorno che la Chiesa cattolica avrebbe scelto per festeggiare la sua memoria. 

Difensore dei deboli e dei piccoli, autore di miracoli, patrono di diverse corporazioni e protettore di più nazioni, san Nicola di Myra occupa un posto d’onore nella pietà popolare sia in Oriente sia in Occidente. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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