Papa Francesco ed Emmanuel Macron fanno parte dei numerosi invitati di spicco che prenderanno parte al summit interreligioso in favore della pace organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio dal 23 al 25 ottobre prossimi: lo ha annunciato l’Ufficio della Sala Stampa della Santa Sede l’11 ottobre.
Il presidente Francese parteciperà all’apertura dell’evento organizzato ogni anno da Sant’Egidio, il cui tema è quest’anno “Il grido della pace”. Francesco lo concluderà con una cerimonia all’interno del Colosseo.
Il Presidente della Repubblica francese si recherà all’evento alle 17 del 23 ottobre, accanto al suo omologo italiano, Sergio Mattarella – che avrà incontrato brevemente a pranzo –, e di quello del Nigero, Mohammed Bazoum. Durante la precedente edizione, la Cancelliera della Repubblica Federale Tedesca, Angela Merkel, aveva partecipato all’evento appena pochi giorni prima di andare in pensione. Saranno presenti anche il Rabbino Capo di Francia, Haïm Korsia, il segretario generale della Lega Mondiale Islamica, lo sceicco Muhammad bin Abdul Karim Al-Issa, il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Zuppi, e lo storico e fondatore della comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi.
Una presenza non inosservata
Emmanuel Macron dovrebbe quindi cenare con i responsabili della Comunità di Trastevere, nota per la sua azione in favore del dialogo tra le religioni e per la risoluzione di crisi e conflitti. Marco Impagliazzo, presidente dell’Associazione, ha annunciato in una conferenza stampa che contava di discutere col presidente francese questi punti chiave:
Sui migranti, Marco Impagliazzo ha sottolineato l’esistenza di “corridoi umanitari” in Francia – una delle politiche promosse da Sant’Egidio – ed ha sottolineato la proposta di Emmanuel Macron di incoraggiare l’installazione dei migranti nelle zone rurali spopolate.
La questione delle relazioni con l’Africa – ha poi spiegato – è «uno dei temi che ci uniscono al presidente francese».
Sulla questione della guerra, il responsabile di Sant’Egidio ha lodato la scelta di Emmanuel Macron di mantenere aperto il dialogo con Vladimir Putin, e sottolinea la sua prossimità alla posizione tenuta da papa Francesco.
Allo stesso modo, Impagliazzo ha fatto risaltare il “ruolo” giocato da Emmanuel Macron in seno alla comunità europea, in particolare il suo favorire dinamiche di cooperazione aperte dal Patto del Quirinale (firmato nel 2021), che rinforza i legami tra Francia e Italia.
Il Papa di nuovo al Colosseo
Papa Francesco verrà a chiudere il summit il 25 ottobre alle 16:30, con una preghiera fra cristiani al Colosseo – e non all’esterno come l’anno precedente. Poi si unirà ai responsabili di tutte le religioni per leggere con loro un appello per la pace, osservare un minuto di silenzio per le vittime delle guerre e scambiare un segno di pace. Il Papa e diversi rappresentanti religiosi leggeranno un discorso.
Papa Francesco ed Emmanuel Macron non dovrebbero incontrarsi durante l’evento, ma a margine. La Croix ha annunciato che il Presidente sarà in Vaticano per la terza volta nella mattina del 24 ottobre. L’incontro precedente risale a meno di un anno fa, il 26 novembre 2022.
Molti partecipanti di prestigio
La riunione si svolgerà – a parte l’evento conclusivo al Colosseo – nel palazzo congressi “La Nuvola”, all’EUR. Sono attese numerose personalità del mondo religioso, ma anche dall’associazionismo e dall’Università, che discuteranno nel quadro di 13 forum scaglionati tra il 24 ottobre e la mattinata del 25.
Tra i leader religiosi attesi si trovano dei forti rappresentanti del giudaismo, dell’islamismo, dell’ortodossia, del protestantesimo e delle religioni asiatiche. I cardinali Kurt Koch (dialogo ecumenico), Miguel Angel Ayuzo (dialogo interreligioso), José Tolentino de Mendoça (cultura ed educazione) e mons. Vincenzo Paglia (Pontificia Accademia per la Vita) rappresenteranno la Santa Sede.
Anche la Francia sarà rappresentata al summit. Il cardinale arcivescovo di Marsiglia, Jean-Marc Aveline, prenderà parola sul Mediterraneo, uno dei suoi temi prediletti, accanto all’islamologo Olivier Roy, mentre l’arcivescovo di Parigi, mons. Laurent Ulrich, parlerà del rapporto tra dialogo interreligioso e pace. La presidente dell’associazione delle Settimane Sociali di Francia, Dominique Quinio, discuterà (tra gli altri) col presidente dell’Amitié judéo-chrétienne Jean-Dominique Durand.
L’Ucraina in sottofondo
Sant’Egidio ha annunciato di aver invitato dei rappresentanti delle confessioni ortodosse di Russia (patriarcato di Mosca) e di Ucraina (Chiesa greco-cattolica e patriarcato di Ucraina), ma di non sapere ancora se ci saranno delegati da parte loro. Durante l’apertura è prevista anche la testimonianza di una donna ucraina.
Marco Impagliazzo ha assunto sull’Ucraina la posizione difesa dalla Santa Sede, quella di un’apertura al dialogo con tutte le parti. «Il Papa non è abbastanza ascoltato», ha affermato, intendendo che il Pontefice proponga una prospettiva «di sguardo lungo» sul tema.
Il presidente di Sant’Egidio ha tuttavia insistito sul fatto che il summit non si concentrerà specificamente sulla guerra in Ucraina, ma su tutte le guerre che colpiscono gli altri continenti del mondo, a cominciare dall’Africa e dal Medio Oriente.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]