Sperava di aver trovato sicurezza e affetto dopo essere sfuggita ad una famiglia disfunzionale di provenienza dove subiva violenza, e invece è caduta in un inferno in terra ancora peggiore.
Affidata a dei mostri
Una ragazza, 17enne al momento dei fatti, data in affidamento ad una coppia lombarda si è ritrovata segregata in casa e poi stuprata durante - è questa la testimonianza raccolta dal GIP - messe nere e rituali di satanismo. Tutto è iniziato con la ragazza plagiata e messa incinta a diciassette anni dal padre adottivo, e termina anni dopo con la vittima chiusa in una botola per impedire che venisse salvata dai servizi sociali. Nel frattempo, i due genitori aguzzini ricevevano altri due ragazzini in affido dal tribunale dei minori. Il Giornale riassume così la vicenda:
Nessuno l'ha aiutata
I fatti risalgono al 2000 pochi mesi dopo che la ragazza era stata affidata dopo avere denunciato per violenze i suoi genitori naturali facendo partire un’inchiesta poi archiviata dopo la sua ritrattazione. In seguito ha detto di avere fatto marcia indietro solo per paura.
“I due imputati hanno ridotto e mantenuto la ragazza in uno stato di soggezione continuativa – scrive la giudice – tale da compromettere seriamente la relativa libertà di autodeterminazione, ritenendola al pari di un oggetto di cui disporre a loro piacimento, una ‘schiava’ che doveva assecondare ogni loro richiesta, destinata a subire violenze sessuali individuali con il padre e brutali violenze sessuali di gruppo nel corso di inquietanti rituali che si svolgevano con modalità che richiamavano le messe sataniche” (AGI).
Nel 2002 è poi nato un bambino dalla donna e il cui padre è il genitore affidatario che aveva definito (insieme alla moglie) il bimbo come “un abominio della natura” e tentando di indurre la giovane donna ad abortire.
I due (finalmente) in carcere, ma quanto ci è voluto?
Ora i due aguzzini sono in carcere con l'accusa di sequestro di persona e di stupro di gruppo. Le accuse nei loro confronti sono suffragate da certificati medici e perizie. Soprattutto da loro, visto il lungo tempo trascorso, dipende la possibilità di dare un nome agli altri colpevoli, i cinque mascherati sotto i cappucci bianchi che inneggiando a Satana devastavano una giovane vita.