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Piemonte vara fondo pro vita: 400.000 € per aiutare le donne a non abortire

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 03/10/22
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E' esplosa la polemica in seguito al recente annuncio di una delibera della Regione Piemonte che assegna 400.000 euro alle Associazioni Pro Vita per aiutare le donne in difficoltà che scelgono di non abortire.

Nelle edizioni degli ultimi giorni di varie testate giornalistiche viene ampiamente riportata la polemica esplosa in seguito al recente annuncio di una delibera della Regione Piemonte che assegna 400.000 euro alle Associazioni Pro Vita per aiutare le donne in difficoltà che optano per non abortire.

La Regione Piemonte vara fondo pro vita

Nella pratica questa iniziativa della Giunta Regionale, attraverso la “delibera attuativa sul fondo vita nascente per il sostegno sociale alla libera scelta di dare la vita”, consiste in una revisione dei criteri sulle modalità di accesso e di assegnazione dei finanziamenti per la promozione e realizzazione di progetti di accompagnamento individualizzati.  

La finalità che essa si propone è quella della promozione del valore sociale della maternità e della tutela della vita nascente contro la scelta dell’interruzione della gravidanza.

"La Regione Piemonte pagherà alle donne in difficoltà economica tutto ciò che serve per non rinunciare alla gravidanza"

L’Assessore alle Politiche Sociali Maurizio Marrone afferma al riguardo:

L'Assessore alle Politiche Sociali Maurizio Marrone

L’Assessore chiarisce inoltre:

La risposta dell'ex sindaco di Torino Chiara Appendino

L’annuncio ha scatenato vivaci reazioni nel campo di quanti ritengono sia in atto una campagna contro il diritto all’aborto, fra cui quelle dell’ex sindaco di Torino, neodeputata eletta nelle liste del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, la quale sostiene che dietro le dichiarazioni dell’Assessore Marrone si celi unicamente la volontà di elargire contributi alle associazioni anti-abortiste.  

La stessa sottolinea che se:

Il fondo pro vita sostiene il diritto del nascituro a venire alla luce

Ciò che sta avvenendo conferma ancora una volta come nel nostro Paese non ci sia un clima tale da permettere un sereno confronto fra chi intende difendere la Legge 194 e quanti ritengono debbano essere prese iniziative, come quelle preannunciate dall’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino, volte a sostenere un diritto ben superiore a quello di abortire: il diritto del nascituro a venire alla luce, sostenuto dalle Associazioni Pro-Vita.

La sfida che la nostra società ha davanti a sé, astraendo da qualunque credo religioso, rimane quella di uscire da pretestuose contrapposizioni politico-ideologiche, per affermare senza e senza ma il valore assoluto della maternità facendo di tutto per permettere alla donna di scegliere in modo autenticamente "libero" la sua realizzazione. 

  

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