Padre Pio è stato chiaramente un santo durante la sua vita sulla Terra, ma ciò non vuol dire che non abbia combattuto con le sue debolezze.
In particolare, per il santo era difficile rimanere calmo e raccolto nel confessionale.
In Padre Pio: The True Story, l'autore spiega come il frate santo perdesse a volte le staffe e se ne rammaricasse.
“Nel giugno 1920, aveva scritto a Padre Benedetto: 'Il mio unico rammarico è che, in modo involontario e inconsapevole, a volte alzo la voce quando correggo le persone. Mi rendo conto che si tratta di una debolezza vergognosa, ma come posso evitarla, se accade senza che io ne sia consapevole? Sebbene io preghi, gema e mi lamenti con Nostro Signore per questo fatto, non mi ha ancora ascoltato pienamente. Nonostante tutta la mia attenzione, poi, a volte faccio ciò che detesto e voglio evitare'”.
Un motivo per cui Padre Pio si irritava nel confessionale era incontrare un penitente che non era davvero pentito per i suoi peccati.
“In un'altra occasione, Padre Pio collegò i suoi 'scatti d'ira' nel confessionale all'eccesso di lavoro e alla vista di tanti peccatori incalliti e impenitenti. Almeno a volte, pensava che la sua rabbia potesse essere un riflesso dell'indignazione di Dio”.
A molti di questi penitenti negava poi l'assoluzione, chiedendo loro di tornare quando fossero stati pronti.
La maggior parte di queste persone tornava poi al confessionale, riconoscendo il peso dei propri peccati e professando un autentico pentimento.
Ogni santo ha vissuto le proprie lotte e ha avuto delle debolezze, e per Padre Pio una di queste lotte riguardava proprio gli “scatti d'ira” nel confessionale.