Molti sanno che l'autore fantasy J.R.R. Tolkien era un cattolico devoto, ma alcuni lettori si sorprendono per il fatto che Dio non figuri affatto nella sua serie epica de Il Signore degli Anelli.
In primo luogo, in quest'opera Tolkien ha assunto un approccio più sottile al suo cattolicesimo, intrecciando la sua fede in temi diversi.
Prima che Il Signore degli Anelli venisse pubblicato, ad esempio, scrisse una lettera a un sacerdote, p. Robert Murray, dicendo:
Tolkien ha permesso alla sua fede di guidare ciò che scriveva, anche se Dio non è menzionato in modo esplicito nel testo.
In secondo luogo, al momento di costruire il suo mondo mitologico, ha inserito chiaramente Dio nella sua creazione narrativa.
In quello che in seguito sarebbe stato pubblicato come Il Silmarillion, Tolkien ha chiamato il Creatore “Iluvatar”. Questo nome fittizio significa “Padre di tutti”, ed è il riferimento più ovvio a Dio Padre.
Ne Il Silmarillion, Iluvatar crea il mondo attraverso la “musica”, e canta la creazione in essere.
Tolkien ha esteso la narrazione della Genesi in cui Dio ha chiamato il mondo all'esistenza collegandolo a una bella canzone.
Iluvatar è fortemente presente nella prima parte de Il Silmarillion, ma poi assume un ruolo più secondario man mano che la storia va avanti.
Dio può non essere nominato in ogni pagina della storia di Tolkien, ma la provvidenza divina si vede chiaramente in tutti gli eventi che riguardano la Terra di Mezzo.
Tolkien ha usato la sua fede cattolica per creare una storia splendida che è stata chiaramente ispirata dalla sua fede, anche se non è esplicitamente cristiana come alcuni avrebbero voluto.