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I vescovi aiutano le diocesi per il caro bollette: pronti 10 milioni di euro

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 23/09/22
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Le quote saranno assegnate alle singole diocesi secondo il metodo di ripartizione dell’8×1000

Vescovi in campo contro il caro bollette nelle diocesi. “Un Fondo di solidarietà a favore delle diocesi per contrastare l’aumento dei costi dell’energia”. E’ questa una delle iniziative del Consiglio episcopale permanente, che si è svolto in questi giorni a Matera, dove è in corso il Congresso eucaristico nazionale

Come saranno ripartiti i 10 milioni di euro 

La somma per il Fondo – 10 milioni di euro – sarà assegnata alle singole diocesi secondo il metodo di ripartizione dell’8×1000 e, dunque, attraverso una quota fissa per ciascuna diocesi e una variabile in base alla popolazione. Il contributo dei vescovi contro il caro bollette sarà finalizzato a mettere in atto una riduzione dei consumi e a realizzare progetti di efficientamento energetico. 

Di cos’altro si è discusso nel Consiglio della Cei

L’attenzione alle sfide che il Paese si trova ad affrontare, in un momento storico delicato e complesso a livello mondiale, ha caratterizzato la sessione autunnale del Cep. Secondo quanto si legge in un comunicato diffuso dall’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, sotto la guida del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei.  

Un pensiero alle Marche

I lavori si sono aperti con il ricordo delle vittime dell’alluvione che ha colpito le Marche, delle loro famiglie e di quanti soffrono a causa di questo evento drammatico. Ricordiamo che il Seminario vescovile di Senigallia ha ospitato un centinaio di sfollati. 

Il pensiero è andato poi a suor Maria De Coppi, missionaria comboniana di 83 anni, uccisa il 7 settembre scorso in Mozambico.

I temi toccati da Zuppi

Il presidente della Cei, il cardinaleZuppi, ha quindi offerto una riflessione sui tanti “inverni” che si affacciano sull’Italia: quello “ambientale”, con “l’incertezza sulla disponibilità di gas ed energia, lo spettro del razionamento energetico, il ritorno ad una austerity di cui solo alcuni di noi hanno un lontano ricordo”.

Il triste “inverno” delle aree interne

E poi, Zuppi ha parlato dell’ “inverno” quello “sociale”, con “alti livelli di povertà assoluta che persistono nel tempo” e con “il rischio di esclusione sociale superiore alla media europea”; quello “dei divari territoriali”, come quello “ormai atavico tra Nord e Sud” e come quello “delle aree interne, sparse in tutto il Paese, il cui spopolamento e la cui progressiva emarginazione non accennano ad arrestarsi, frammentando il Paese e rendendo ancora più disuguali i cittadini e le opportunità di cui possono fruire” (Agensir, 23 settembre).

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