Vangelo di Sabato 24 Settembre
E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio.
Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli:
«Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in
mano degli uomini». Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così
misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su
tale argomento.
(Luca 9,43-45)
Quando Gesù tira in ballo il tempo della sua passione e morte, tutti rimangono senza parole e senza domande:
Forse avvertivano un presentimento negativo in questo tipo di discorsi e se ne guardavano bene dall' approfondirlo. Eppure Gesù stava cercando di educare i suoi discepoli al risvolto della medaglia, che è altrettanto necessario come il verso giusto, quello che solitamente vogliamo tutti.
Ad esempio un padre e una madre che mettono al mondo un figlio sono normalmente felici per questo, ma cercano di non pensare al fatto che quel dono a un certo punto deve essere lasciato andare via, e che amare significa accettare di perdere l’altro, lasciargli compiere il suo destino anche lontano da noi. Amare soltanto possedendo sarebbe un male, c’è bisogno di accettare anche il lato non conveniente della cosa.
La Croce quindi non è qualcosa contro di noi, ma una misteriosa parte della vita che assieme a quello che percepiamo essere bello concorre al nostro bene.
Il dono che ci ha fatto Gesù è proprio questo, e San Paolo lo ha sintetizzato in modo mirabile:
Tutto! Anche quello che ci sembra contro di noi. Perciò non dobbiamo avere paura ma fiducia.