La dittatura di Cuba ha espulso dall'isola il superiore dei Gesuiti, p. David Pantaleón, negandogli il rinnovo del visto di residenza nel Paese. Un comunicato dei Gesuiti in America Latina ha confermato la partenza del sacerdote martedì 13 settembre.
La domenica precedente, l'11, l'arcivescovo dell'Avana, il cardinale Juan de la Caridad García Rodríguez, ha celebrato la Messa di congedo del religioso espulso dalla dittatura.
L'agenzia di notizie spagnola EFE ha diffuso il motivo per cui il regime dittatoriale non ha rinnovato il visto al Gesuita. Il sacerdote si è rifiutato di “controllare i commenti politici e critici” dei Gesuiti nell'isola, ovvero non ha ceduto alle minacce e alla censura del regime comunista cubano.
P. David, che era anche presidente della Conferenza Cubana di Religiosi e Religiose (CONCUR), aveva giù affrontato personalmente il sistema dittatoriale in varie occasioni. Nel novembre 2020, ad esempio, ha sostenuto pubblicamente gli attivisti del Movimento San Isidro che facevano lo sciopero della fame e a cui è stato impedito di ricevere l'aiuto di una religiosa.
Nel loro comunicato sull'espulsione del sacerdote, i Gesuiti affermano che durante i suoi cinque anni di servizio nell'isola p. David “ha accompagnato molti religiosi e religiose e le varie iniziative della Conferenza, incluso l'accompagnamento dei prigionieri e delle loro famiglie. La sua partenza ci riempie di tristezza, ma allo stesso tempo anche di gratitudine per tutto il bene che abbiamo ricevuto attraverso di lui”.
La nota termina con un'esortazione:
Coraggiosamente, suor Ariagna Brito Rodríguez, delle Suore della Carità del Cardinale Sancha, ha denunciato sulla sua rete sociale l'arbitrarietà del regime comunista di Cuba nell'espellere il superiore dei Gesuiti: