Di fronte alla quinta stagione delle piogge consecutiva deludente, la Somalia è sull'orlo della carestia, ma quando la comunità internazionale riconoscerà formalmente la crisi come tale, decine di migliaia di persone potrebbero già essere morire.
Peter Maurer, presidente uscente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, ha affermato che se la comunità internazionale aspetterà che la carestia venga dichiarata in modo ufficiale per agire, “decine di migliaia di persone saranno già morte”, riferisce l'agenzia di notizie tedesca DW.
Si spera che i rifornimenti di grano dall'Ucraina – in base a un accordo negoziato dalle Nazioni Unite per consentire alle navi di attraversare il Mar Nero – allevino in parte la situazione. Prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio, la Somalia importava il 90% del grano da Ucraina e Russia. La guerra di sei mesi ha contribuito all'insicurezza alimentare nel Paese africano, come anche in altri.
Una serie di altri fattori, come i conflitti e i cambiamenti climatici, presentano poi serie sfide per il Corno d'Africa in generale.
“L'Africa Orientale – una regione del continente che include Etiopia, Sudan, Sud Sudan, Somalia, Kenya, Eritrea e Gibuti – affronta una grave crisi alimentare”, afferma Catholic Relief Services. “La combinazione di conflitto in corso, instabilità politica, siccità, inondazioni, Covid-19 e inflazione ha fatto sì che più di 50 milioni di persone nella regione abbiano bisogno di aiuti alimentari d'emergenza. Solo gli shock climatici hanno provocato sfollamenti su ampia scala e forti perdite di raccolto e bestiame”.
Le persone bisognose di assistenza umanitaria d'emergenza in Somalia sono aumentate da 4,1 milioni all'inizio del 2022 a 7,1 milioni.
“Ci si aspetta che la situazione peggiori nel 2023”, ha dichiarato Francesco Rocca, presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa Internazionale, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. Quello che si sta facendo è “minimo rispetto alle grandi necessità della regione”, ha aggiunto.
DW ha riferito che il Sottosegretario Generale per gli Affari Umanitari e Coordinatore dei Soccorsi d'Emergenza delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha dichiarato che solo in Somalia serve più di un miliardo di dollari per evitare il peggio.
È una cifra molto consistente, ma la mancanza di azione potrebbe costare la vita a 500.000 bambini.
“Più di mezzo milione di bambini rischia di morire”, ha affermato a Ginevra James Elder, portavoce dell'UNICEF. “È un incubo incombente”.
Abubakar Dahir Osman, rappresentante permanente delle Nazioni Unite in Somalia, ha tuttavia sottolineato che gli aiuti umanitari non possono da soli offrire una soluzione a lungo termine alla carestia in Somalia, sottolineando che devono essere rafforzati i rapporti tra aiuti umanitari e sviluppo per trovare soluzioni sostenibili per chi sta soffrendo.