La notizia recente della conversione al cattolicesimo dell'attore Shia LaBeouf dopo aver interpretato Padre Pio mi ha fatto pensare ad altri attori che hanno interpretato sacerdoti o religiosi.
Chi può dimenticare Gregory Peck ne Le Chiavi del Paradiso, Rosalind Russell in Guai con gli Angeli o Bing Crosby e Ingrid Bergman in Le Campane di Santa Maria?
Alcuni attori si sono perfino convertiti al cattolicesimo dopo aver interpretato chierici o religiosi in un film. Una delle storie più toccanti al riguardo è quella di Sir Alec Guinness.
La maggior parte dei giovani lo conosce come l'Obi-Wan Kenobi di Guerre Stellari, ma Sir Alec Guinness ha interpretato molti altri ruoli indimenticabili.
Dalle tragedie shakespeariane (ha interpretato Romeo e Amleto) ai film di guerra e di spionaggio (Il ponte sul fiume Kwai e Tinker, Tailor, Soldier, Spy), Guinness ha avuto una lunga e notevole carriera di attore.
È stato proprio attraverso il suo lavoro che Dio lo ha chiamato alla conversione. Guinness venne infatti scelto per interpretare padre Brown, il sacerdote cattolico che risolve i crimini inventato da G.K. Chesterton, e si recò in Francia per le riprese in un paesino isolato.
Una sera stava tornando al suo alloggio indossando ancora la tonaca, il suo “vestito di scena”. Camminando per la campagna francese, accadde qualcosa di semplice ma straordinario che avrebbe cambiato il corso della sua vita, come riferisce il Catholic Education Resource Center:
“Un bambino corse verso di lui e gli prese la mano, cominciando a camminargli accanto e chiacchierando allegramente in francese. Alla fine lo salutò con un allegro 'Au revoir, mon père!' Guinness rimase colpito dall'episodio, chiedendosi se il semplice abito di un sacerdote potesse ispirare una fiducia e una gioia di quel tipo”.
L'attore non parlava francese, quindi non capiva quello che il bambino gli stava dicendo e non riuscì a correggere l'errore, ma le azioni parlano più forte delle parole, e rimase profondamente commosso dalle azioni del piccolo. In seguito scrisse:
“Continuando a camminare, ho riflettuto sul fatto che una Chiesa che riusciva a ispirare una tale fiducia in un bambino, rendendo i sacerdoti, anche quando sono sconosciuti, così facilmente accessibili, non poteva essere intrigante o raccapricciante come spesso si fa notare. Ho cominciato a scrollarmi di dosso i pregiudizi”.
Si prova una punta di dolore leggendo le sue parole alla luce del fatto che alcuni sacerdoti hanno abusato di quella fiducia.
È tuttavia notevole vedere come questo bambino, di cui non conosceremo mai il nome, abbia influenzato il famoso attore in modo così consistente.
Guinness non si convertì immediatamente al cattolicesimo. Affrontò qualche altro dubbio e fu testimone di altri esempi della provvidenza di Dio.
Uno di questi fu il recupero del suo giovane figlio, colpito dalla poliomielite e paralizzato dalla vita in giù a 11 anni. Suo figlio è diventato cattolico prima di Guinness! Catholic Culture riferisce:
“Il futuro del ragazzo era incerto, e alla fine della giornata lavorativa Guinness iniziò a recarsi in una piccola chiesa cattolica sulla strada di casa. Decise di stringere un patto con Dio: se Egli avesse lasciato guarire Matthew, lui non si sarebbe messo in mezzo se il ragazzo avesse voluto diventare cattolico”.
“Per fortuna Matthew si riprese completamente, e Guinness e sua moglie lo iscrissero a una scuola gesuita. A 15 anni, Matthew annunciò di voler diventare cattolico. Guinness mantenne il suo patto con Dio, accettando prontamente la conversione del ragazzo”.
Lentamente, il cuore di Guinness continuò a sciogliersi nei confronti Dio. Iniziò a incontrare un sacerdote cattolico, fece un ritiro in un'abbazia trappista e partecipò alla Messa con Grace Kelly mentre stava lavorando a un film a Los Angeles.
Alla fine, Guinness venne accolto nella Chiesa cattolica dal vescovo di Portsmouth. Sua moglie si convertì poco dopo, e i due rimasero cattolici per tutta la vita.
Ci sono forti parallelismi tra le esperienze di Guinness e LaBeouf, che si sono convertiti dopo aver interpretato il ruolo di sacerdoti, e auguriamo tutto il meglio al giovane Shia.
Mi ritrovo a chiedermi cosa sia accaduto al bambino che ha colpito così tanto Guinness. È proprio vero che non sappiamo mai l'effetto che noi o i nostri figli avremo sugli altri.
Tutto quello che possiamo fare è piantare fedelmente i semi, confidando nel fatto che Dio prenderà il raccolto in un giorno che magari non potremo mai vedere su questa terra, ma vedremo e di cui gioiremo in cielo.