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Come Giovanni, anche noi siamo chiamati a portare Maria nella nostra vita

MADRE ABBRACCIA FIGLIA

Madre e figlia si abbracciano

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 14/09/22
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Il dolore che trafigge l'anima di Maria sotto la croce è il dolore fecondo della Madre di Cristo che, proprio in quello e per mandato del Figlio, diventa anche madre nostra.

Vangelo di Giovedì 15 Settembre (B.V. Maria Addolorata)

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e
Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli
amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la
tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

(Giovanni 19,25-27)

Sembra che il Vangelo di Giovanni voglia suggerirci una verità per tutti noi: così come Gesù non è solo nell’esperienza della Croce perché c’è sua Madre ai suoi piedi, così ognuno di noi deve ricordarsi che per vocazione, per esplicita missione di Dio, Maria è ai piedi delle nostre croci.

Contemplare quindi Maria addolorata non significa solo solidarizzare con l’atroce dolore di una madre che vede morire il proprio figlio, ma è guardare con gratitudine questa Madre che non è più solo la Madre di Gesù, ma anche la Madre nostra:

L’atteggiamento di Giovanni diventa allora la grande lezione per tutta la Chiesa e per ogni cristiano: Maria non va lasciata in ostaggio di qualche santuario o di qualche festa di paese.

Va portata in casa, nella nostra quotidianità. La gente semplice questo l’ha sempre saputo, per questo la preghiera a Lei era ciò che radunava le famiglie, ciò che infondeva coraggio, ciò a cui ricorrere nei momenti della prova.

Mi domando se oggi è per noi ancora così. Se per noi continua a realizzarsi la tenerezza di questa annotazione del Vangelo:

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