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Lavoro, il Papa richiama Confindustria: non licenziare le donne incinte

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 13/09/22
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Il pontefice striglia i massimi rappresentanti degli industriali ricevuti in udienza in Vaticano

Basta donne incinta cacciate via dal posto di lavoro: lo ha detto Papa Francesco, a braccio, ricevendo in udienza in Vaticano Confindustria

“No, no, tu non puoi rimanere incinta”

«Alle volte - ha evidenziato il Papa - una donna che è impiegata qui o lavora là, ha paura a rimanere incinta, perché c’è una realtà (non dico tra voi, ma c’è una realtà): appena incomincia ad avere la pancia, la cacciano via. “No, no, tu non puoi rimanere incinta”. Per favore, questo è un problema delle donne lavoratrici: studiatelo, vedete come fare che una donna incinta possa andare avanti, sia con il figlio che aspetta e sia con il lavoro». Il monito del Papa tocca uno dei temi più sensibili per le donne nel mondo del lavoro (AdnKronos, 12 settembre).

Maternità in età avanzata 

Secondo gli ultimi dati pubblicati da Save the Children, nel rapporto Le Equilibriste: la maternità in Italia 2022, le donne italiane scelgono la maternità sempre più tardi (in Italia l’età media al parto delle donne raggiunge i 32,4 anni) e fanno sempre meno figli (1,25 il numero medio di figli per donna).

Le donne rinunciano a lavorare

Il 42,6% delle donne tra i 25 e i 54 anni con figli risulta non occupata, scrive Vanity Fair (12 settembre). Tali donne rinunciano per impegni familiari con un divario di più di 30 punti percentuali rispetto agli uomini. 

Non sempre dimissioni volontarie

Nel 2020 sono state più di 30mila le donne con figli che hanno rassegnato le dimissioni. Non sempre sono dimissioni volontarie. Sono frutto di una situazione in cui non vedono via d'uscita per mancanza di supporti come asili sul territorio e perché il loro stipendio minore rispetto a quello degli uomini è quello sacrificabile. Altre volte sono richieste, indirettamente, ma senza possibilità di rifiuto, dal datore di lavoro.

Il buon “pastore” imprenditore

Il Papa non cita i dati che riguarda le donne-mamme, ma racconta una realtà, conclude Vanity Fair, che è evidente e rientra nel quadro che il pontefice fa guardando al mondo imprenditoriale. Papa Francesco, in favore della tutela del lavoro per le donne incinte, parla di «buon imprenditore» contrapposto ai mercenari, quelli «simili al buon pastore, che soffrono le stesse sofferenze dei loro lavoratori, che non fuggono davanti ai molti lupi che girano attorno». 

Stipendi diversi? Si ammala la “comunità aziendale”

Papa Francesco, nel corso dell’udienza a Confindustria, si è espresso anche sulle disparità di salari. «E’ vero che nelle imprese esiste la gerarchia, è vero che esistono funzioni e salari diversi, ma i salari non devono essere troppo diversi», ha aggiunto il Papa. «Oggi - ha osservato - la quota di valore che va al lavoro è troppo piccola, soprattutto se la confrontiamo con quella che va alle rendite finanziarie e agli stipendi dei top manager».

«Se la forbice tra gli stipendi più alti e quelli più bassi diventa troppo larga - ha avvertito - si ammala la comunità aziendale, e presto si ammala la società». 

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