di Paola Valente
Nell'ultimo ventennio si è registrato un notevole aumento del numero di ore che i bambini spendono davanti agli schermi di diversi tipi di dispositivi (computer, smartphone, tablet). Recenti studi scientifici hanno evidenziato che un bambino spende in media più di 3,5 ore al giorno davanti agli schermi, eccedendo il tempo massimo raccomandato dalla Società Americana di Pediatria che è inferiore alle 2 ore.
Obesità, ansia, depressione, disturbi oculari
I bambini che trascorrono molto tempo davanti agli schemi presentano, oltre che una maggiore tendenza all’obesità, anche irritabilità, disturbi quali ansia e depressione, alterazioni del ritmo sonno-veglia e anche più frequenti disturbi oculari.
Gli schermi di computer, tablet, smartphone e dispositivi elettronici sono oggi illuminati attraverso l’uso di led bianchi, la cui composizione dell’emissione luminosa presenta una forte componente di luce blu.
Affaticamento visivo
La luce blu si diffonde all’interno dell’occhio molto di più rispetto alle altre radiazioni luminose e può contribuire al fastidio agli occhi, tipico di chi trascorre troppo tempo davanti agli schermi. In particolare, nei bambini che fanno uso di smartphone, tablet e computer è stato registrato un maggiore affaticamento visivo, secchezza oculare, sdoppiamento dell’immagine, abbagliamento, arrossamenti oculari, visione sfocata.
Computer Vision Syndrome
Si parla addirittura di una vera sindrome denominata CVS (Computer Vision Syndrome). L’uso degli smartphone, in particolare, è associato a maggiori sintomi oculari, che aumentano di 7 volte se la lettura viene effettuata in condizioni di bassa luminosità.
Studi internazionali hanno evidenziato che, dopo 20 minuti di uso continuo dello smartphone, i bambini possono manifestare sintomi oculari importanti, in particolare irritazione e bruciore soprattutto se c’è un forte contrasto di luce tra ambiente e smartphone. Tali sintomi sono indipendenti dalla tipologia dello smartphone, dalle dimensioni e dallo stile di carattere di scrittura usato.
Gli effetti dell'uso degli schermi nello sviluppo della miopia
La letteratura scientifica recente si è focalizzata sugli effetti dell’uso degli schermi nello sviluppo della miopia e nel suo peggioramento, la cui frequenza nella popolazione pediatrica sembra essere aumentata negli ultimi anni. Si è constatato che il tempo speso nelle attività con visione da vicino (40 cm) costituisce un fattore di rischio nello sviluppo della miopia.
Anche la ridotta distanza di lettura è associata a questo maggiore rischio. Con l’uso di smartphone e tablet, le ore che i bambini trascorrono nella lettura a distanze ravvicinate è notevolmente aumentato.
L'attiva all'aperto riduce l'incidenza della miopia
Ben 129 studi hanno mostrato che un aumento dell’attività all’aperto riduce non solo l’incidenza ma anche la progressione della miopia. Per questa ragione vari paesi stanno attivando dei programmi per promuovere la salute dei bambini a scuola rivolti a incoraggiare gli studenti a svolgere attività all’aperto, promuovere screening visivi scolastici e attivare corsi di formazione per la salute visiva indirizzati alle famiglie.