Prima il cardinale Pietro Parolin, poi il presidente dei vescovi italiani Matteo Zuppi: così la Chiesa “scende in campo” in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. E dà le sue “indicazioni di voto”.
La “sveglia” ai cattolici del cardinale Parolin
«I cattolici, lo abbiamo già detto tante volte, devono tornare a esprimere la loro posizione all'interno del dibattito politico». ha detto qualche giorno da il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, in una intervista al Tg1.
Disciplina di partito
«Che parlino e che siano anche tenuti in considerazione perché io credo che i cattolici per la loro storia e per i contenuti delle loro proposte possono dare davvero delle risposte effettive ed efficaci ai problemi del Paese e anche a un certo modo di vivere la politica», ha sottolineato il Segretario di Stato Vaticano. «Evidentemente quando si è all'interno di un partito bisogna accettarne anche la disciplina e le linee guida. però credo che una posizione più autonoma e più profetica i cattolici potrebbero averla», ha aggiunto Parolin.
La politica “concreta”
La «priorità è una buona politica che si metta al servizio del Paese e delle esigenze concrete del Paese», ha concluso il cardinale Pietro Parolin riguardo alle priorità del Parlamento che uscirà dalle prossime elezioni politiche (Agi, 1 settembre).
Zuppi: passione e senso di interesse nazionale
«L’Italia deve credere nel proprio futuro e la politica deve aiutare questa grande idealità con la stessa passione e con lo stesso senso di interesse nazionale ed europeo che animò quella generazione che ci ha consegnato il Paese», ha detto, invece, il presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, intervenuto a “Il cavallo e la torre”, su Rai Tre, in collegamento da Lourdes.
Il contributo dei cristiani alla politica
«La laicità è fondamentale, la Chiesa è la prima che è attenta alle distinzioni. Questo non significa che le proprie convinzioni spirituali e religiose non abbiano una conseguenza sulle scelte pratiche che devono essere nella laicità – ha aggiunto Zuppi -. Tutti devono dare il loro contributo alto. Penso che i cristiani debbano avere ancora di più un senso di attenzione per la cosa comune e anche le risposte necessarie, sempre con laicità».
Zuppi raccoglie l’appello del cardinale Parolin
Intervistato dal giornalista Marco Damilano che gli ha chiesto un parere sull’invito ai cattolici, pronunciato dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Parolin, di tornare a esprimere la loro posizione all’interno del dibattito politico, sopratutto in vista delle elezioni del 25 settembre, il card. Zuppi ha evidenziato che «in un momento così importante tutti devono tirare fuori le proprie idealità e non l’opportunismo, il piccolo cabotaggio, la tattica» (Agensir, 2 settembre).
Le parole del vescovo di Macerata
«Deluderò subito chi si aspetta da me una indicazione di voto. Seguendo la Dottrina sociale della Chiesa non ritengo che il vescovo debba dire per chi dovreste votare o non votare». Sono le parole del vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi durante l'omelia del Patrono del capoluogo marchigiano, tradizionalmente un discorso del Vescovo alla città ed alla comunità civile.
“Il voto è una scelta libera”
«Il voto è una scelta libera e molto responsabilizzante della coscienza del cittadino. - ha continuato mons. Marconi - Il problema è che si può scegliere di essere sia coscienti che 'incoscienti', quando si va a votare».
"Il vangelo non indica"
«Non intendo nascondermi davanti alla situazione attuale davvero impegnativa: - ha sottolineato il vescovo - guerra, crisi energetica, la pandemia diventata endemica e gli alti rischi per l'occupazione soprattutto dei giovani. Con la mente attenta a tutte queste cose, fra poco più di 20 giorni, dovremo eleggere un nuovo Parlamento da cui giunga un nuovo governo per l'Italia».
«Il Vangelo, perciò, non indica un partito da votare, ma propone chiaramente un progetto di vita sociale: fraterna, pacifica, produttiva, responsabile che per 2000 anni ci ha condotto verso un mondo sempre più civile. Ciascuno di noi, se legge il Vangelo con cuore libero e generoso, può trarne personalmente le conseguenze per scegliere bene» (Ansa, 31 agosto).