Vangelo di Venerdì 2 Settembre
Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!». Gesù rispose: «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno». Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!».
(Luca 5,33-39)
Come funzionano i cambiamenti veri nella vita? Sembra che il vangelo di oggi cerchi di rispondere proprio a questa domanda. Infatti molte volte noi pensiamo di vivere dei cambiamenti decisivi, ma in realtà portiamo dentro la vita una novità che non ci fa nuovi. Continuiamo a pensare come sempre, ad agire come sempre e proprio per questo alla fine sprechiamo il nuovo che ci ha fatto visita.
È un po’ come un uomo o una donna che incontrano la novità dell’amore, se quella novità non li spinge a diventare nuovi nel modo di ragionare o di vivere allora condanneranno quell’amore al fallimento. Banalmente non si può dire di accogliere l’amore e continuare a vivere come degli scapoli.
In questo senso le parole di Gesù sono di una chiarezza estrema:
La vera sfida che il Vangelo ci spinge a vivere oggi è questa: se è vero che abbiamo incontrato qualcosa di vero e di nuovo nella nostra vita, allora dobbiamo essere disposti a cambiare mentalità, ad agire diversamente, a vivere in maniera nuova. Senza di questo siamo già certi che quella novità non diventerà gioia ma solo un’ennesima mortificazione della vita.