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Allerta della Chiesa per aumento violenza religiosa

NICARAGUA
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José Miguel Carrera - pubblicato il 22/08/22
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Giornata internazionale di commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo

Nella Giornata internazionale di commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo, il 22 agosto, la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), organizzazione cattolica che sostiene i cristiani perseguitati e sofferenti in più di 130 Paesi, sottolinea una serie di questioni importanti da ricordare in questa occasione:

1 MANCANZA DI RISPOSTA INTERNAZIONALE ALLE INNUMEREVOLI CELLULE TERRORISTICHE ISLAMICHE IN AFRICA

La rapida crescita dei gruppi jihadisti militanti nella regione del Sahel e nei Paesi vicini, ma anche nel sud-ovest del continente, è uno dei problemi più seri che affronta il mondo. Tra le preoccupazioni internazionali per la miriade di conflitti geopolitici in altri luoghi, ACS lamenta che le vittime di violenza religiosa in Africa vengano spesso dimenticate.

2 LA MINACCIA ALLA LIBERTÀ RELIGIOSA NELLA REGIONE DEL SAHEL

Le conseguenze sono gravi, non solo per i membri dei gruppi religiosi minacciati, ma anche per la crescita e lo sviluppo di intere Nazioni. Un chiaro esempio è il Burkina Faso, dove per decenni la Chiesa cattolica ha avuto un enorme impatto sulla società civile attraverso il suo importante operato nel campo dello sviluppo sociale, dell’istruzione, umanitario o pastorale. Circa l’80% del Paese è inaccessibile per la presenza di gruppi jihadisti.

3 SPIRALE DI VIOLENZA IN NIGERIA

Il Paese più popoloso dell’Africa sta sperimentando una serie senza precedenti di episodi di violenza religiosa, che secondo ACS potrebbe peggiorare a meno che la comunità internazionale non si mobiliti per affrontare e cercare soluzioni alle problematiche esistenti. La lista dei casi recenti di violenza è lunga: a maggio è stata assassinata Deborah, una studentessa universitaria di Sokoto lapidata e bruciata fino alla morte dai suoi colleghi per aver inviato presunti messaggi offensivi su Maometto; a giugno più di 40 persone innocenti sono state massacrate in una chiesa cattolica, e in questi mesi del 2022 almeno 18 sacerdoti sono stati sequestrati, e quattro di loro assassinati. Di recente, i terroristi hanno lanciato vari attacchi ad Abuja, la capitale. Va ricordato che la violenza viene usata spesso per lotte per le risorse o rivalità etniche. La motivazione religiosa utilizzata negli attacchi da parte dei gruppi estremisti è chiaramente un fattore sempre più consistente.

4 MILIONI DI PERSONE SFOLLATE E DI RIFUGIATI

Molte vittime della violenza provocata dagli estremisti religiosi hanno dovuto fuggire dalle proprie abitazioni. ACS stima che attualmente oltre 15 milioni di persone siano sfollati nei 12 Paesi africani identificati come soggetti a gravi persecuzioni religiose nel Rapporto sulla Libertà Religiosa 2021 pubblicato da ACS.

5 AUMENTO PREOCCUPANTE DELL’USO DELLA VIOLENZA SESSUALE CONTRO GRUPPI RELIGIOSI MINORITARI

Include sequestri e matrimoni forzati e conversioni in Paesi come Pakistan ed Egitto, e rappresenta un problema serio che il mondo non deve ignorare. La gran parte delle vittime è costituita da donne minorenni.

6 AUMENTO ALLARMANTE DEGLI ATTACCHI RELIGIOSI IN AMERICA LATINA

Guida la triste lista il Nicaragua, dove in meno di quattro anni la Chiesa cattolica ha subìto più di 190 attacchi e profanazioni, tra cui incendi nella cattedrale di Managua, aggressioni al clero, chiusura dei media cattolici ed espulsione delle Missionarie della Carità di Madre Teresa. In Paesi come Messico e Colombia, come anche in Argentina e in Cile, gruppi estremisti cercano di mettere a tacere le voci della leadership della Chiesa e di limitare la libera espressione dei gruppi religiosi.

7 IMPOSIZIONE DI NUOVE IDEOLOGIE SECOLARI AGGRESSIVE

In certe democrazie liberali c’è una crescente limitazione delle espressioni delle convinzioni religiose negli spazi pubblici attraverso vari episodi di intolleranza e discriminazione contro gruppi religiosi, soprattutto cristiani, e tentativi di criminalizzare le visioni religiose tradizionali laddove queste contraddicono nuove ideologie secolari aggressive.

“La tragedia più grande di tutte è l’indifferenza di tanti di fronte alla persecuzione religiosa. In questa situazione non possiamo tacere”, ha dichiarato Heine-Geldern, presidente esecutivo di ACS.

“Il 22 agosto dobbiamo ricordare non solo quanti hanno perso la vita, ma anche tutti coloro che sono vittime di discriminazione e che subiscono le conseguenze immediate della violenza, come anche gli sfollati, le persone traumatizzate e tutti coloro che sono sequestrati, inclusi alcuni di cui si ignora l’ubicazione”.

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