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Pregare fa bene a noi e a chi abbiamo accanto

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 18/08/22
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Chi prega non fa essenzialmente un favore a se stesso ma agli altri, perché la preghiera ci fa talmente tanto bene che chi ci incontra gode della luce che ci abita. 

Vangelo di venerdì 19 agosto 2022

Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

(Matteo 22,34-40)

Inizia così il Vangelo di oggi, con una domanda che per un pio israelita non è una domanda banale dovendo rispettare più di seicento comandamenti e prescrizioni.

Sembra che vogliano da Gesù una sintesi convincente e lui la fornisce con la sua solita genialità:

Gesù ha racchiuso tutta la questione religiosa nella riconciliazione dell’amore a Dio e al prossimo. Non due amori contrapposti, ma due amori l’uno dentro l’altro.

Un Dio senza il prossimo è un dio inventato, e un prossimo senza Dio è solo un disperato che resta tale. In questo senso anche noi possiamo capire a che punto è la nostra fede guardando la qualità del bene che vogliamo alla gente che abbiamo accanto.

E possiamo capire quanto bene vogliamo alle persone dal tempo che investiamo nella nostra relazione profonda con Dio che prende il nome di preghiera.

Infatti chi prega non fa essenzialmente un favore a se stesso ma agli altri, perché la preghiera ci fa talmente tanto bene che chi ci incontra gode della luce che ci abita. 

#dalvangelodioggi

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