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Già a 4 mesi il neonato attende un volto dopo il suono della voce umana

NEONATA,
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Silvia Lucchetti - pubblicato il 18/08/22
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Un recente studio dell’Università di Padova ha indagato la comparsa della capacità predittiva nel bambino, confermando che è il volto umano a stimolare la comunicazione, fondamentale per la sopravvivenza

Su Focus viene presentata un’interessante ricerca condotta dall’Università di Padova e pubblicata su Scientific Reports volta a sondare quando inizia a svilupparsi nel bambino la capacità predittiva, cioè di prevedere ciò che sta per accadere sulla base delle percezioni appena acquisite.

Cos'è la capacità predittiva?

Se sentiamo abbaiare dietro la porta di casa ci aspettiamo che di lì a poco faccia ingresso un cane; quando siamo in macchina e ci imbattiamo in una fila di automobili ferme davanti a noi, pur senza vederlo, attendiamo più o meno pazientemente lo scatto di un semaforo verso la luce verde.

La capacità predittiva patrimonio di tutti gli esseri umani

Questa abilità predittiva è patrimonio di tutti gli esseri umani, e rappresenta una notevole risorsa per interagire efficacemente con l’ambiente che ci circonda. Quando recepiamo suoni o immagini, la parte del cervello impegnata nella elaborazione di questi stimoli è molto piccola (dall’1 al 5%), mentre il 95% della nostra massa grigia è rivolta al compito di generare previsioni su quanto potrebbe avvenire.

Cervello predittivo

Prospettarsi ciò che sta per succedere rappresenta un notevole ausilio per ottimizzare le nostre energie fisiche e psichiche, preparandoci a reagire prima e meglio agli eventi in corso. Il dott. Giovanni Mento, coordinatore dello studio in argomento spiega che:

Lo studio

Per scoprire da quale età sia presente questa abilità predittiva gli studiosi hanno verificato l’attività elettrica cerebrale in tre gruppi di  soggetti: adulti, bambini di 9 mesi e lattanti di 4 mesi.

Veniva eseguito un esame elettroencefalografico dei partecipanti alla ricerca, mentre essi visualizzavano su un pc immagini di volti e oggetti dopo aver ascoltato voci umane e suoni non prodotti da esseri umani.

I risultati

I risultati hanno evidenziato come, anche nei piccoli di 4 e 9 mesi, l’attività neuronale anticipava l’evento in base al suono percepito. Infatti dopo aver ascoltato una voce umana , i bambini “sapevano” che avrebbero visto l’immagine di una persona sullo schermo.

La capacità predittiva una competenza precoce

Teresa Farroni, una delle autrici dello studio conclude al riguardo:

La comunicazione è fondamentale per la sopravvivenza

E poi:

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