Vangelo di sabato 13 agosto
Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.
(Matteo 19,13-15)
Il breve racconto del Vangelo di oggi ha come protagonisti i bambini:
Sono estremamente convinto che dopo duemila anni continuiamo a vivere in un’epoca in cui i i bambini sono degli emarginati, e insieme ad essi anche gli anziani. Queste due categorie estreme dell’esistenza umana fanno fatica ad essere inglobate davvero nella vita della società. Eppure Gesù dice chiaramente che è ai bambini che dobbiamo guardare per capire come si accoglie il regno dei cieli:
Gesù afferma questo forse perché un bambino vive con molti meno preconcetti degli adulti, ha più capacità di fidarsi, è più semplice e meno complessato degli altri, e sa passare dal pianto alla gioia senza troppe paranoie. Diventare bambini non significa quindi diventare infantili (quanta infantilità relazionale c’è nei nostri ambienti!) ma significa diventare aperti, semplici, fiduciosi, immediati come loro. Quante energie risparmieremmo se vivessimo con la semplicità dei bambini e abbandonassimo le tipiche paranoie degli adulti.
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