Mi piacciono le persone, la gente, quando sono in giro mi sento fortunata a poter scambiare qualche parola con una signora o un signore sconosciuto.
Ascoltare le storie degli altri
Proprio qualche settimana fa pensando al mio lavoro, in un momento di introspezione, riflettevo sul fatto che non ho chissà quali talenti, ma se c'è una cosa che forse so fare (e amo fare) è ascoltare le storie degli altri.
Parlare con gli sconosciuti
Sono fortunata, a parte le interviste concordate, mi capita non di rado che qualcuno incontrato al supermercato o per strada condivida con me qualcosa della sua vita. Anche con il signor Tommaso è andata così.
L'incontro con il signor Tommaso
Ero in spiaggia con i due figli più "grandi" - mio marito in casa con la nostra ultimogenita malata - quando sul bagnasciuga "conosco" Tommaso. Un signore abbronzato con il cappello in testa e il nipotino per mano che porta il suo stesso nome.
Tommaso e Giuliana 47 anni insieme
Così Tommaso, maestro in pensione, inizia a raccontarmi dell'amore della sua vita. È un uomo composto, calmo, un oratore. Esco dall'acqua cristallina di Campomarino di Maruggio e mi recita qualche verso dell'Odissea, quando Ulisse vede per la prima volta la bellissima Nausicaa.
"Non posso darle l'assoluzione perché suo marito è socialista"
Il maestro conosce a memoria le poesie, ma appena comincia a parlarmi di Giuliana le parole restano impigliate sugli occhi annacquati, sospese tra le labbra e le lacrime.
Diciotto anni senza Giuliana
Dal suo sguardo e dalla fretta di passare oltre intuisco che per Tommaso l'attrito è ormai superato, un ricordo vecchio sul quale non vuole tornare troppo su.
Dal pianto negli occhi pensavo fosse passato meno tempo, credevo che la vedovanza fosse per il signor Tommaso una conoscenza recente, come la nostra. Mentre è già un ventennio che il maestro vive senza la sua sposa. In spiaggia lo chiamano ancora così.
"Promettimi di non perdere la fede"
Continua a raccontami e intuisco che certi dolori restano giovani pure nei vecchi:
Tommaso: non è vero che il matrimonio è la tomba dell'amore
Prima di andare via si avvicina con il passo indeciso di chi teme di disturbare troppo, ma quello che deve dirmi è troppo prezioso per esser taciuto.
"Non ho che una paura: quella di non amare abbastanza"
L'ultimo giorno di mare ci stringiamo la mano per salutarci, il signor Tommaso mi dedica un pensiero di Pirandello, vorrei rispondere anche io con una citazione ad effetto ma in quel momento non me ne sovviene nessuna.
Tornata in casa mentre tutti riposano finisco il libro che avevo portato in Puglia per il viaggio. Lì trovo la frase che avrei voluto dedicare al signor Tommaso: