Lunedì, 1° agosto 2022
1. Il Vaticano non è l'unico a pensare in termini di secoli
2. I documenti rivelano la diplomazia tra il Vaticano e il Brasile durante la II Guerra Mondiale
3. Per servire la Chiesa oggi serve energia
1. Il Vaticano non è l'unico a pensare in termini di secoli
Durante il viaggio di Papa Francesco in Canada, molti gli hanno chiesto di respingere la 'Dottrina della Scoperta', una serie di bolle papali del XV secolo che incoraggiavano la colonizzazione delle Americhe. John Allen, editore di Crux, sottolinea che questo appello risale quantomeno al 1992, ed è stato rivolto molte volte. L'esperto sottolinea tuttavia che “chiunque eserciti pressioni su Francesco perché revochi quei documenti non capisce come funziona la Chiesa”. Quando questa vuole “cambiare marcia”, indica Allen, “non rinnega gli editti papali precedenti, piuttosto li ignora”. È quello che ha già fatto con il suo rifiuto persistente del colonialismo e il suo sostegno dei diritti degli indigeni, ricorda l'esperto. Ad ogni modo, i vescovi canadesi e il Vaticano analizzeranno la questione in modo più approfondito. “Se questo sia sufficiente per gli indigeni, esperti nel pensare in termini di secoli quanto il più anziano monsignore vaticano della vecchia scuola, resta da vedere”, conclude il giornalista.
Crux, inglese
2. I documenti rivelano la diplomazia tra il Vaticano e il Brasile durante la II Guerra Mondiale
Un ricercatore brasiliano che studia in Italia, Jair Santos, ha avuto accesso all'Archivio Apostolico Vaticano e ha analizzato la corrispondenza tra Papa Pio XII e il Governo di Getulio Vargas in Brasile durante la II Guerra Mondiale. Le lettere mostrano che anche se le autorità brasiliane erano scettiche, alla fine raggiunsero un accordo con il Vaticano per emettere 3.000 visti per ebrei che si erano convertiti al cattolicesimo. I documenti ora mostrano tuttavia che vennero davvero emessi solo 959 visti, e Santos ha spiegato di aver bisogno di analizzare in modo più approfondito gli archivi in Vaticano e in Brasile per capire cosa sia successo. Circa il motivo per cui il Vaticano abbia scelto il Brasile per questo accordo, Santos suggerisce che sia stato a causa della “familiarità” tra Pio XII e la sua gerarchia e il contesto brasiliano. La Santa Sede sapeva che il Brasile era aperto agli immigrati e ne aveva bisogno per “motivi sociali, economici e religiosi”. Quando il Presidente Vargas giunse al potere nel 1930, inoltre, una delle prime cose che fece fu cercare il sostegno della Chiesa, spiega Santos. Ancor prima di diventare Papa, nel 1934, il cardinal Pacelli si era recato in Brasile, e aveva stabilito buoni rapporti con le autorità.
Veja, portoghese
3. Per servire la Chiesa oggi serve energia
In un articolo d'opinione, Lucetta Scaraffia, storica e giornalista che ha guidato per molti anni Donne, Chiesa Mondo de L’Osservatore Romano, contestualizza i commenti del Papa su una possibile rinuncia in futuro, spiegando che “il papato contemporaneo [...] prevede molte missioni 'in presenza' e interventi continui sui problemi del mondo”. Un Papa oggi non può limitarsi ad essere semplicemente “simbolo dell'unità della Chiesa”. Allo stesso tempo, però, i Pontefici attuali affrontano il fatto che gli esseri umani oggi vivono di più ma senza “le forze e l'efficienza” di quando erano giovani. “La vecchiaia, con le sue fatiche, i suoi acciacchi e i suoi limiti riguarda anche i Papi, e ne mette in pericolo la missione”, afferma la Scaraffia, lodando la decisione di Papa Francesco di parlare apertamente della possibilità di rinunciare. L'esperta sostiene che rimuovere l'“aura di sacralità che circonda il 'Santo Padre'” parlando della rinuncia è un bene per la Chiesa, ed è un altro modo in cui Francesco in cui sta combattendo il “clericalismo”.
Quotidiano.net, italiano