Trasfigurazione, gemiti, lacrime: fatti accaduti a Padre Pio durante la messa

La messa celebrata da Padre Pio era una liturgia “speciale”: accadeva mentre la officiava qualcosa che toccava il cuore di tutti i presenti, come se incarnasse a pieno Cristo sull’altare. 

Claudio Circelli e Marcello Stanzione lo raccontano nel “San Pio come Cristo” (Mimep Docete), raccogliendo le testimonianze di chi ha assistito alla messa dai Padre Pio. 

Ci si chiederà da dove il santo di Pietrelcina attingesse tanta forza ed energia, stremato com’era dal dolore delle stimmate che gli impregnavano di sangue i guanti, le calze e le bende che teneva sulla piaga del costato, specialmente durante la Santa Messa. Celebrare gli richiedeva, infatti, uno sforzo intenso, fisico e spirituale di suprema offerta di sé, in unione alla Vittima divina che si offriva sull’altare e nella sua persona. 

Assistere alla Messa celebrata da uno stigmatizzato come Padre Pio (caso unico nella storia della Chiesa) è certamente un fatto singolare: un sacerdote totalmente uniformato al Crocifisso riattualizza con piena coscienza il supremo sacrificio del Calvario, che riverbera nel tempo su ogni altare della terra.

Vivendo pienamente il mistico evento che celebrava, padre Pio protraeva la sua Messa per circa un’ora e mezza e, nelle solennità importanti come il Natale, anche tre-quattro ore. Si fermava inoltre per il ringraziamento alla Santa Comunione per circa un’ora. La preparazione alla Santa Messa iniziava all’una di notte e dalle quattro del mattino il Padre era già in sacrestia, immerso nel mistero che si apprestava a vivere.

I circa venti milioni di persone che hanno partecipato alla sua Messa testimoniano quanto fosse impressionante vederlo all’altare: Cristo si immolava sulla croce e nelle carni del santo Sacerdote, e ciò era pienamente evidente. Molti sono coloro che si convertirono dopo aver partecipato alla sua Messa. 

Il momento culminante, che colpiva tutti i presenti, era quello della Consacrazione: alle parole «hoc est enim corpus meum..., calix sanguinis mei [Questo è il mio corpo..., il calice del mio sangue]», il Padre si trasfigurava di dolore e amore, effondendosi in gemiti e calde lacrime.

La nota psichiatra polacca Wanda Półtawska, figlia spirituale e confidente dell’allora cardinale Karol Wojtyła – oggi san Giovanni Paolo II –, fu miracolata dal Padre grazie all’intervento dello stesso Wojtyła.

Wanda assistette più volte alla Messa celebrata da padre Pio e affermò che, in quel frangente, erano chiaramente manifesti in lui i segni di un dolore intenso, come lei era in grado di riconoscere con certezza grazie alla sua professione di psichiatra. Ciò le rimarrà profondamente im- presso nell’anima per tutta la vita.

La Messa era l’apice di un’intensa giornata di preghiera, che costituiva il motore della sua attività e l’espressione della sua costante unione con Dio e con la Madre sua, attraverso la recita degli innumerevoli Rosari quotidiani. 

Oltre alla Messa trascorreva un’ora di orazione in coro, attendeva agli atti di preghiera comunitaria con i confratelli lungo il corso della giornata e faceva ancora un’ora di orazione. 

A sera, infine, si recava nuovamente in coro e restava in preghiera per altre due ore, per poi andare a letto solo a tardissima ora. E in tutto questo spendeva ore e ore in confessionale, mediatore di salvezza tra Cristo e le anime.

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