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“Non sei qualcosa, sei qualcuno”. Una riflessione sull’amore di Dio sulla nostra vita

ukrzyżowane serce Jezusa
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Catholic Link - pubblicato il 29/07/22
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di Pablo Perazzo

Siamo tutti chiamati ad amare e ad essere amati. Potremmo dire che è il nostro cammino verso la felicità.

Gesù riassume, di fronte alla domanda del fariseo, le leggi ebraiche nell’amore per Dio e per il prossimo come per se stessi (Matteo 22, 34-40). Ci dice di essere “la via, la verità e la vita” (Giovanni 14, 6), per cui sappiamo senza dubbio che si tratta di un cammino d’amore.

Amore disposto a donare la vita: “Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici” (Giovanni 15, 13). Amore che non lesina perdono, fino a perdonare “70 volte 7”, come dice Gesù a San Pietro (Matteo 18, 21-35).

Potremmo citare un’infinità di passi in cui si vede chiaramente la nostra vocazione ad essere come Cristo, testimoni d’amore in prima persona. Come dice in modo splendido San Giovanni della Croce, “Nella sera verrai esaminato sull’amore” (Avisos y sentencias, 57).

1. Siamo persone

Dire che siamo persone, o esseri umani, nel linguaggio colloquiale non ha grande differenza. Anzi, a volte usiamo indistintamente i due concetti quando vogliamo parlare di noi.

Se usiamo la filosofia e la teologia, però, c’è una grande differenza nel dire che siamo “persone” o che siamo “umani”.

Parlando in senso stretto, ciò che rende ciascuno di noi unico e irripetibile è il fatto di essere persona. In quanto persone, siamo fatti “a immagine e somiglianza” di Dio.

Dobbiamo anche dire che se siamo persone umane è grazie al fatto che possediamo una natura umana. La nostra natura è biologica, psicologica e spirituale.

Siamo tutti fatti così. Pur non avendo le stesse caratteristiche, lo stesso temperamento, la stessa affettività e tante altre facoltà umane, partecipiamo tutti allo stesso modo della “natura umana”.

2. Creati “a immagine di Dio”

“Essendo ad immagine di Dio, l’individuo umano ha la dignità di persona; non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno. È capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone; è chiamato, per grazia, ad un’alleanza con il suo Creatore, a dargli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare in sua sostituzione” (Catechismo, 356).

Dobbiamo quindi dire che oltre a possedere la natura umana abbiamo la dignità di persone, perché lo siamo. Come le tre Persone della Santissima Trinità si definiscono e si differenziano per i rapporti che hanno tra loro, noi come persone scopriamo la nostra identità nella misura in cui ci relazioniamo con altre persone.

Non possiamo parlare di Persona se non parliamo di relazione.

3. L’amore come via di realizzazione personale

Visto che siamo persone, come le tre persone divine, solo l’amore può soddisfare i nostri aneliti più profondi, aneliti di realizzazione personale.

Ogni volta che ci relazioniamo con altre persone, e ovviamente con Dio, deve avvenire nel contesto dell’amore. Secondo una corrente importante degli ultimi secoli, il personalismo, l’unica forma di relazione tra persone che sia all’altezza della nostra dignità è l’amore, dall’amore che ho per il coniuge a quello che posso avere per un collega, che ovviamente sono radicalmente diversi, visto che uno è frutto del matrimonio mentre l’altro è amicale o fraterno. Ma sempre nelle coordinate dell’amore.

Viviamo purtroppo in una cultura che ha banalizzato il concetto dell’amore. Il termine “amore” viene usato in qualsiasi modo e applicato a qualsiasi cosa, e viene così snaturato che ciascuno ha la propria nozione dell’amore.

Nel corso della sua vita, ognuno sviluppa un modo particolare di vivere l’amore, che ovviamente nella maggior parte dei casi è piuttosto distante dall’amore autentico.

4. Gesù è il Maestro

Ricordo una canzone che dice: “Gesù è il Maestro, che insegna la verità, Egli è il Figlio del Padre, Egli è uomo di Verità….” Esiste quindi un modello molto concreto e personale per vivere l’amore.

Gesù è il nostro modello, il nostro paradigma di uomo perfetto, che ha saputo vivere l’amore fino alle conseguenze ultime. Non cadiamo nella tentazione di una vita cristiana “a modo mio”, prendendo le parti della vita di Cristo che mi piacciono, come se stessimo scegliendo i prodotti da comprare al supermercato, e non scegliamo quali pagine del Vangelo vivere.

So che non è facile (lo dico per esperienza), ma dove possiamo trovare una dimostrazione d’amore più impressionante che nella dedizione piena di sacrificio di Gesù sulla croce? Dio Figlio si fa uomo e decide per amore di morire inchiodato su una croce. Dona la sua vita per noi!

Chiediamo a Dio di rafforzarci con la Sua grazia per poterci realizzare come persone, chiamate a vivere l’amore come lo ha vissuto Lui, che non ha lesinato nulla, disposto a effondere fino all’ultima goccia di sangue per te… per me.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

 

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