L'omosessualità è un tema presente nei Vangeli? Gesù prende mai posizione a favore o contro di essa? E contempla le unioni omosessuali? Le Sacre Scritture che dicono a riguardo?
«Il tema è spinoso da diversi punti di vista, ma chiaro - premette il professore Robert Gahl jr, docente di Etica Fondamentale della Pontificia Università della Santa Croce -. Va detto che non siamo dei letteralisti biblici, come lo sono alcuni fondamentalisti evangelici, quindi non possiamo stabilire con certezza cosa Gesù intendesse quando pronunciava un discorso dalla mera analisi delle parole dette. Bisogna, invece, leggerle nel contesto e nel senso che furono sempre interpretate dalla Chiesa, che è la comunità che ci tramanda la Bibbia come testo di riferimento».
Gahl evidenzia: «La nostra non è una "religione del libro", ma una "religione di fede", nel senso che crediamo in una persona, Gesù Cristo, che ha fondato la Chiesa, e nei suoi insegnamenti». E ancora: «Normalmente un cattolico legge i Vangeli non come componenti autonome, ma come facenti parte delle Sacre Scritture, e pertanto vanno contestualizzati».
Ora con il docente di Etica Fondamentale della Pusc incamminiamoci in questo viaggio nei Vangeli per capire Gesù cosa pensava in relazione alla sessualità e all'omosessualità, e come le Sacre Scritture si innestano.
Sessualità deviata
Un concetto ricorrente, evidenzia Gahl, è quello di "porneia". Si tratta di una parola che viene intesa in italiano come impurità.
La radice della parola appare in:
Matteo 5,32 (31 Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; 32 ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio);
Matteo 21,31-32 (31 Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32 È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto);
Matteo 15-19 (Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie);
Matteo 19-09 («Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio»);
Luca 15-30 (Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso);
Giovanni 8,41 (Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!»);
Marco 7,21 (Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi);
Marco 7, 20-23 (20 Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. 21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza).
Unione uomo-donna
Nei Vangeli, quindi, si esprime con chiarezza il concetto di una sessualità deviata che richiama all'adulterio e alla prostituzione come accezioni fortemente negative. Una sessualità "corretta" è quella vissuta dal marito con la propria moglie.
Ci sono numerosi insegnamenti positivi, infatti, che illuminano su come deve essere vissuto il matrimonio: Gesù parla di unico matrimonio come tra uomo e donna. Uno su tutti:
Matteo 19, 4-5 (4 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola).
Sempre da questo passo dal Vangelo si evince chiaramente che i sessi sono due: maschio e femmina.
Sodoma e Gomorra
Sempre per quanto riguarda la sessualità deviata, ricorrenti, in tal senso, sono i riferimenti alla distruzione divina delle città di Sodoma e Gomorra (Matteo 10,15; Matteo 11,24; Luca 17, 28-37). Distruzione che sarebbe avvenuta per gli atti impuri commessi dai suoi abitanti e di cui Dio sarebbe stato a conoscenza.
Giuda 1,7-8 parla de "la fornicazione e i vizi contro natura", che probabilmente è una descrizione dell'omosessualità. Ez 16,49-50 dice che era di non aiutare i poveri pur essendo ricchi, di essere superbi e commettere abominazioni. La natura delle abominazioni non è specificata, ma è la stessa parola usata per condannare l'omosessualità in Levitico 18,22 (Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole).
Il significato di "Sodom"
Sul motivo della distruzione di Sodoma e Gomorra è in corso un dibattito ampio con gli studiosi divisi tra omosessualità o inospitalità, come cause dell'ira divina. Molto interessante, spiega Gahl, è un paragrafo molto del libro di Mark Jordan, The Invention of Sodomy in Christian Theology.
Jordan, teologo americano, difensore dell'ideologia gay, mentre sostiene che la parola "sodomia" fu coniata nel suo senso attuale da San Pier Damiani, teologo medioevale, nell'XI secolo, come un atto specifico nella sua fisicità, ammette comunque che la parola "Sodom" ha significato di sterilità e disordine sessuale dal tempo di Gesù e che Padri della Chiesa, nell'antichità (è il caso di Sant'Agostino, San Girolamo, San Gregorio) intendevano la parola anche con un significato di delitti maschili sessuali contro la natura.
Contesto e Vangelo
Jordan, evidenzia il docente di Etica Fondamentale della Santa Croce, cerca di rileggere la tradizione, gettare colpa su alcuni teologi medievali, e poi propone uno sviluppo di dottrina a favore della omosessualità. Riconosce che la Chiesa l'ha sempre ritenuta immorale ma ritiene che tale giudizio risentiva più dal contesto culturale che dal vangelo cristiano.
Gli "abomini"
Le tesi dello storico dell'Università di Yale John Boswell, autore di Christianity, Social Tolerance, and Homosexuality e del teologo D. Sherwin Bailey, autore di Homosexuality and the Western Christian Tradition (1955) puntano a escludere l'omosessualità come una causa scatenante della distruzione di Sodoma, e sostengono che Sodoma fu distrutta perché il popolo di Sodoma aveva cercato di violentare gli angeli (Boswell), e per stupri e inospitalità (Bailey), senza mai alludere alla presunta omosessualità.
L'apologeta cristiano Greg Koukl ricostruisce il racconto della Genesi (19, 5-8) e replica ai due autori evidenziando che le gravi malvagità commesse dagli abitanti, gli "abomini", la sessualità deviata riconducono invece a rapporti omosessuali tra gli abitanti.
La condanna di San Paolo
Molto nette, invece, sono le parole di San Paolo sui rapporti sessuali tra uomini. A differenza dei Vangeli, non si limita a spiegare quali sono le "buone pratiche" sessuali e quali quelle deviate, ma c'è un affondo diretto, per esempio, agli "atti ignominiosi uomini con uomini".
Nella lettera di San Paolo ai Romani 1,27 c'è un passaggio cruciale, che va contestualizzato:
[24] Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi,
[25] poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
[26] Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura.
[27] Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento.
[28] E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, “
Ancora più netta, è la lettera di San Paolo ai Corinzi 1, 9-10:
[9] O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, [10] né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
Mentre nella lettera a Timoteo 1, 10, rilancia il monito contro i sessualmente deviati:
[8]Certo, noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne usa legalmente; [9]sono convinto che la legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, [10] i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini
Qui emerge una parola greca molto dibattuta: arsenokoites, cioè uomini che dormono insieme, che condividono la stessa stanza seconda la lettura tradizionale delle Sacre Scritture. E quindi potrebbe risultare un altro riferimento diretto alla omosessualità.
La volontarietà
In riferimento al Levitico 20, 13, invece, emerge che se un uomo ha relazioni carnali con un altro uomo, ambedue hanno commesso un atto abominevole; e dovranno esser messi a morte; il loro sangue ricadrà su loro
Si parla di essere messi a morte, di sangue sulla loro testa. Alcuni studiosi non tradizionalisti mettono in discussione questa lettura, secondo loro il rapporto sessuale sarebbe frutto di una violenza o non è consensuale tale relazione. Pertanto non si può considerare omosessuale.
La teologia medievale
Infine bisogna ricordare che fino alla teologia medioevale, perlomeno, lo sposarsi tra uomo e donna, la condanna di qualsiasi atto impuro al di fuori di questa unione era un comportamento ovvio, non era neppure al centro delle discussioni, era evidente.
Il "libro Gomorriano" di San Pier Damiani è il primo testo ad affrontare in maniera diretta il tema dell'omosessualità: tutti gli ecclesiastici colpevoli di qualsiasi atto omosessuale devono essere immediatamente degradati, a qualunque grado essi appartengano. Damiani ritiene completamente assurdo che quelli che si macchiano abitualmente con questa malattia purulenta osino entrare nell’ordine o rimanere nel loro grado