Oggetto di un dura repressione da parte del Governo, i cattolici in Cina hanno ricevuto uno splendido segno di speranza. La cattedrale di Pechino ha riaperto le porte il 16 luglio dopo 6 mesi di chiusura, ufficialmente per misure governative per combattere la pandemia di Covid-19. La riapertura è stata l'occasione per una splendida celebrazione: 101 persone, perlopiù adulte, sono state battezzate, riferisce Fides.
La gioia della comunità
“L’emozione e la gioia erano evidenti sui loro volti e su quelli della comunità, ma anche su quelli dei catechisti, sacerdoti, suore e laici volontari che li hanno accompagnati nel cammino di fede durante la pandemia, superando mille difficoltà”, riferisce l'agenzia.
L'arcivescovo Joseph Li Shan di Pechino ha detto loro: “Il Battesimo non è un semplice rito, ma è una conversione interiore. Ora portate avanti un’autentica vita di fede, rivestitevi di un nuovo spirito e di nuova identità, che è quella cristiana… dovete essere luce del mondo e sale della terra, incarnando Cristo e testimoniando nostro Signore con l’amore e con le opere”.
Se questa riapertura è una buona notizia per la Chiesa in Cina, non cancella le numerose persecuzioni e vessazioni di cui i cristiani sono vittima ogni giorno. Vescovi e sacerdoti imprigionati in luoghi segreti senza processo, altri costretti a pregare per i “martiri” dell'esercito cinese, ricompense offerte dal Governo a chi denuncia attività religiose...
I fedeli si sono riuniti fuori dalla cattedrale prima dell'alba, aspettando per ore, visto che i Battesimi hanno avuto luogo alle 17.00.