Il dottor João Carlos Resende Trindade è un medico cattolico che assiste i pazienti malati di cancro. Sulle reti sociali mostra un po' della sua routine e come la fede lo aiuti ad affrontare le difficoltà che incontra quotidianamente nella sua professione.
In una pubblicazione recente, il medico afferma che attraverso un paziente fragile Dio gli ha sorriso.
“Oggi Dio mi ha sorriso. Vedendomi sulla porta, ha fatto il suo sorriso più bello mentre alzava gli occhi al cielo, quasi come se non ci credesse. Era Dio, che mi dava di nuovo importanza nella mia inutile visita. Aveva le labbra sottili e secche per gli oppiacei. Ha agitato le mani in mezzo ai fili degli elettrodi della monitorizzazione, e voleva liberarle dalle coperte ocra di un letto della terapia intensiva... Mi aspettavo una stretta forte, ma le mani di un Dio potente 'bluffavano' in una fragilità che non mi comprimeva neanche la pelle. Erano mani fredde di un Dio con il Sacro Cuore caldo. Aveva dita sottili, i cui nodi ricordavano i grani di un rosario. Lì ho nuovamente visto la sacra poesia che univa belle rime in strofe e versi chiarissimi davanti a me. Ho guardato tutto con attenzione. Non volevo perdermi alcun dettaglio”.
“I suoi occhi non brillavano tanto. La pelle pallida annunciava gridando una tale morbilità. Mi ha guardato profondamente, ma poi ha chinato la testa in una sonnolenza intermittente”.
“Dio, piccola lanugine”
Con l'amore per il prossimo, la grandezza di valori e la profondità di fede tipici di chi riesce a vedere che Dio è in tutti, soprattutto nei più fragili e bisognosi, il medico ha proseguito:
“Sono rimasto a contemplare Dio lì, piccola lanugine, che a volte socchiudeva gli occhi per guardare me, lì vicino a lui. Mi sono fermato e ho pregato. Ho adorato Dio, fatto di carne, ossa e cancro. Dopo pochi minuti eterni ho dovuto andar via. Dio aveva bisogno di riposare come dopo il sesto giorno della Creazione. Ho preso un cucchiaio di plastica e un bicchiere con un po' d'acqua. Ho versato due cucchiaiate d'acqua sulle labbra secche e socchiuse. Ho intonato un Padre Nostro, ma Lui balbettava soltando poche parole, seguendomi nella cadenza della preghiera. Mi sono congedato con un piccolo bacio lanciato in aria, ma che è rimasto nascosto dietro la mia mascherina. Le stesse labbra, ora meno secche, hanno ricambiato il mio affetto. Ho lasciato quelle mani magre e mi sono fermato un ultimo istante. Guardando di nuovo nei miei occhi, mi ha ringraziato per la visita. Era nuovamente Cristo, lì, nascosto e trovato, di fronte a me. E poi, dopo una breve pausa, Dio mi ha sorriso”.
Dio travestito da paziente
Questa non è stata la prima volta in cui il dottor João Carlos è riuscito a vedere Dio nei suoi pazienti, e dai suoi racconti emerge che riesce a trattarli con l'amore e il rispetto con cui il Signore spera di essere trattato.
Nel 2017, in una pubblicazione simile a quella attuale, il medico ha descritto come Dio gli abbia fatto visita travestito da paziente. Il testo è stato pubblicato su Facebook e ha commosso Internet per l'esempio di umanità, rispetto e fede che ha dato. Potete leggere il testo integrale qui.