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La prima hit di Lenny Kravitz, una canzone cristiana

LENNY KRAVITZ
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Martín Susnik - pubblicato il 15/07/22
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Ricordiamo la genesi di “Are You Gonna Go My Way”

Nel maggio 1964 nasceva a New York Leonard Albert «Lenny» Kravitz, figlio dell'attrice afroamericana Roxie Roker e del promotore del jazz e produttore televisivo di origini ebree ucraine Sy Kravitz. La sua ascesa nel campo musicale risale agli inizi degli anni Novanta, ma il brano che lo ha fatto davvero decollare è Are You Gonna Go My Way, del 1993, primo singolo dell'album omonimo.

Quanto a ideazione e registrazione, Kravitz stesso ha confessato che è nato quasi per caso. “È stata una di quelle canzoni che nascono in cinque minuti. Stavo suonando con Craig Ross e abbiamo pensato di avere qualcosa tra le mani. Ho detto a Henry [Hirsch] di accendere i registratori e l'abbiamo riprodotto. Poi ho scritto il testo su una busta di carta marrone che stava nella soffitta. E questo è tutto”.

Com'è noto, Kravitz è stato fortemente influenzato dai gruppi rock degli anni Settanta (al punto che non di rado questa influenza sembra rasentare il plagio), per cui nei suoi dischi cercava di ricreare il suono di quelle band leggendarie, imitando anche il loro stile di lavoro, simile a quello che l'autore descrive sulla genesi di quest'opera.

A sua volta, in alcune interviste Kravitz ha anche segnalato che questa dinamica era dovuta al costo delle ore di registrazione.

Lo sfondo del brano

Dal punto di vista musicale, il brano ha quello che serve per essere una hit rock: un ritmo accattivante, una struttura semplice, l'assolo di chitarra... Quello che pochi conoscono è il concetto dietro il testo.

“Sono nato da molto, sono l'eletto, questo sono io, sono venuto a salvare la situazione e non me ne andrò finché non avrò terminato. E quindi devi provarci, devi respirare e divertirti un po', anche se non mi pagano faccio questo gioco e non finirò finché non sarà finito. Ma quello che voglio sapere davvero è se sarai dalla mia parte. Ho bisogno di saperlo”.

In una conferenza stampa, il cantautore newyorkese ha spiegato che si tratta di un brano che ha composto pensando a quello che direbbe Dio se scendesse sulla Terra.

“Non so perché piangiamo sempre, dobbiamo riorganizzarci e rendere di nuovo questo pianeta una cosa sola. E allora dimmi perché dobbiamo morire e ucciderci tra noi. Dobbiamo abbracciarci e ballare stretti, ballare ed essere innamorati. Ma quello che voglio sapere davvero è... starai dalla mia parte?”

Il musicista, che una volta ha definito Cristo “la stella del rock per eccellenza”, ha anche un tatuaggio sulla spalla che dice “Il mio cuore appartiene a Gesù”. Per questo, alcune sue produzioni successive si possono interpretare nello stesso senso.

Una di loro, che condividiamo di seguito, è I belong to you (Ti appartengo), tratta dall'album “5”, del 1998:

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