Il viaggio a Kiev si comincerà a preparare dopo quello in Canada e non è escluso che Papa Francesco vada in Ucraina già in agosto. Lo ha detto l’arcivescovo Paul Richard Gallagher al Tg1, nell’intervista con il vaticanista Ignazio Ingrao.
Risultati positivi possibili”
“Il Papa – ha detto Gallagher – è molto convinto che se lui potesse fare una visita potrebbe avere anche dei risultati positivi. Lui ha detto che andrà in Ucraina e si è sempre mostrato disponibile a visitare Mosca e a incontrare anche le autorità russe”.
Dipende dal Canada
Alla domanda se il viaggio a Kiev potrebbe avvenire di ritorno dal Canada, dove Papa Francesco sarà nell’ultima settimana di luglio, l’arcivescovo ha risposto: “Sì, credo che ritornando dal Canada si comincerà a studiare veramente le possibilità”. E sull’eventualità che accada già in agosto, ha dichiarato: “Possibilmente, non lo escluderei, però molto dipende dai risultati del viaggio in Canada, vediamo come il Papa resisterà a questo viaggio che è anche molto impegnativo e poi vediamo”.
Con Mosca non ci sono contatti “diretti”
Sui contatti con Mosca per la possibilità di un viaggio a Mosca, Gallagher ha detto: “I nostri contatti con la Federazione Russa in questo momento sono piuttosto istituzionali tramite il nunzio apostolico a Mosca e tramite l’ambasciatore russo qui presso la Santa Sede. Oltre a questo non ci sono tanti contatti diretti o personali” (Vatican News, 10 luglio).
Italiani in corteo in Ucraina
Un abbraccio ai più fragili, proprio sulla frontiera a Medyka, confine tra Ucraina e Polonia: è il senso della marcia “fraterna” per la pace dei rappresentanti di trentacinque associazioni italiane. Realtà della società civile riunite sotto la sigla Mean che sta per “Movimento europeo di azione nonviolenta”.
Nel giorno di san Benedetto
L’appuntamento si è svolto oggi 11 luglio, giorno in cui si celebra il patrono d’Europa, san Benedetto, e si ricorda il massacro di Srebrenica. E avviene a poche ore dalla distruzione di un condominio a Chasiv Yar, nella regione di Donetsk dell’Ucraina orientale, centrato da un missile russo: almeno quindici i morti, secondo le autorità locali, ma si cercano i dispersi.
“Accanto fisicamente al popolo aggredito”
È la prima manifestazione italiana di cittadinanza attiva che fa tappa nella capitale dell’Ucraina, a Kiev. “Vogliamo essere accanto fisicamente, e non solo a parole, a un popolo aggredito ma poi dire che c’è bisogno anche di una resistenza civile, condivisa, che chiede la fine delle ostilità e che è pronta a impegnarsi nell’incontro. Questa guerra che è in Europa ci riguarda in prima persona e ci domanda di intervenire dal basso”, spiega Angelo Moretti, portavoce del Mean (Avvenire, 11 luglio).