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Vale pregare “solo col pensiero”?

PREGARE, MANI,CREDENTE
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José Miguel Carrera - pubblicato il 02/07/22
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Gesù ci parla di due tipi di preghiera, spiega p. Cido

Vale pregare “solo col pensiero”? Lo ha chiesto una lettrice della rubrica di domande e risposte che p. Cido Pereira cura sul quotidiano O São Paulo, dell’arcidiocesi brasiliana di San Paolo.

“Vorrei sapere se pregare col pensiero, senza proferire parole, è valido, ovvero se le nostre preghiere arrivano al Nostro Padre celeste, a Gesù Cristo e alla Vergine Maria, oltre che ai santi, anche così”.

P. Cido ha risposto:

“Sorella mia, pregare col pensiero è molto bello e ci dà tanta pace. Non sempre possiamo pregare a voce alta, magari le persone si possono infastidire. Nella vita agitata di oggi, con migliaia di messaggi che giungono in ogni momento, pregare in silenzio ci pone in sintonia con Dio e con noi stessi, e questo fa bene alla nostra anima e ci dà pace.

Quello che non si può fare è mettere da parte la preghiera in comune, perché Gesù l’ha raccomandata. Egli ci parla poi di due tipi di preghiera: la preghiera personale, in un luogo isolato o in silenzio nella confusione della vita, e la preghiera comunitaria, in cui Gesù ci garantisce che quando due o più persone si riuniscono nel suo nome Egli è in mezzo a loro”.

“Continui, quindi, a pregare in silenzio, usando le preghiere che sa a memoria o meditando le verità della nostra fede, in un dialogo amorevole con Dio”, ha proseguito il sacerdote.

Chiedere in silenzio il soccorso degli angeli e dei santi è anch’esso importante, perché sono i nostri eroi, i nostri amici e i nostri maestri nell’impegno nei confronti di Dio e dei fratelli. E se se ne ricorda, preghi per me, va bene? Mi è piaciuta moltissimo la sua domanda. Le auguro tanta pace!”.

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