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Perché sistemarmi se devo restare a casa?

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Sheila Morataya - pubblicato il 01/07/22
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Lo stile parla del concetto che si ha di sé, della propria autostima, ma anche del “polso” spirituale

Perché dovrei mettermi in tiro se sono sola in casa? È la domanda di una lettrice che è arrivata alla mia posta di Facebook e mi ispira a offrire una risposta attraverso questa rubrica.

Sistemarsi o meno è collegato a una variante dell’autostima.

Quando parlo di autostima, mi riferisco a quella cura personale che ogni uomo e ogni donna ha per rimanere sano e proiettare un aspetto positivo agli altri.

In base alla mia esperienza nel campo della psicoterapia e grazie al fatto che prima di esercitare questa professione ero una modella professionista e consulente di immagine presso banche, realtà commerciali e Governo, posso dire di aver sviluppato un’abilità molto speciale per capire quasi immediatamente come sia l’autostima della persona che ho davanti.

Questa persona può essere qualcuno di spicco come un dirigente d’impresa o una casalinga che si dedica alla cura dei suoi figli.

Autostima, sicurezza, potere personale, gesti e movimenti determinano la percezione che si ha di se stessi, e anche del proprio “polso” spirituale: se ci si sente o meno un/a figlio/a amato/a di Dio.

La cura personale si trasforma attraverso ogni decennio.

Se ci si cura da quando si è molto giovani e si impara a sottolineare il meglio di sé, è molto probabile che si diventi una donna che col passare degli anni diventa un punto di riferimento per gli altri.

Ecco qualche riflessione che mi è venuta in mente leggendo la domanda di quella lettrice:

1 Sei uno specchio per i tuoi figli e per gli altri

Lavoro da molti anni con i miei pazienti utilizzando uno specchio per aiutarli a migliorare l’immagine che hanno di sé, l’autostima e l’accettazione personale.

Quando ho iniziato a usare lo specchio e a commentare la cosa con le mie colleghe, a volte questo suscitava ilarità, e quando sono arrivata alla televisione nazionale degli Stati Uniti per presentare il metodo dello specchio, il risultato è stato che mi sono guadagnata un contratto per scrivere il mio ultimo libro,  Yo soy único e irrepetible.

Al momento di scrivere questo articolo, si stanno già svolgendo studi e prove di laboratorio usando uno specchio per aiutare le persone ad andare al di là dell’immagine che vi vedono riflessa.

Questo è particolarmente importante perché sono certa che se avete dei figli piccoli vi imitano in tutto o in quasi tutto quello che vedono in voi.

Abitudini, vizi, modi di guardare e di muovervi… Siete uno specchio per i vostri figli, e per questo è importante che quando vi guardate allo specchio vi piaccia ciò che vedete, vi amiate come siete e vi accettiate. Questo si trasmetterà inconsapevolmente ai vostri figli come sana autostima.

2 Dovete sistemarvi perché non sapete mai chi busserà alla vostra porta

Questo serve a incoraggiarvi. Vivo negli Stati Uniti, e questo vuol dire che le persone della classe media non hanno in genere una persona che le aiuti ogni giorno nelle mansioni domestiche.

Come lavoriamo fuori, così laviamo i vestiti, cuciniamo e portiamo e andiamo a prendere i bambini, e una donna può poi sentirsi sfinita.

Anche se scrivo che non sapete mai chi potrà bussare alla vostra porta, è importante che lo facciate perché stimate voi stesse ed è un modo per collegarvi all’elevata dignità che avete: quella di persona umana.

3 Quando scegliete come sistemarvi, sviluppate uno stile coerente con la vostra personalità e il vostro stile di vita

Come diventare un’ottima cuoca richiede pratica, quest’ultima serve anche per perfezionare il maquillage, vestire il corpo con quello che gli sta meglio e lo valorizza di più o trovare il taglio di capelli che fa spiccare meglio il proprio volto.

4 Sistemarsi influisce sulla mente

Nella mia pratica come psicoterapeuta, seguo anche con i miei pazienti quella che definisco “terapia della sistemazione personale”.

Ciò vuol dire che insegno loro a scegliere una buona base di trucco, ad applicare adeguatamente i prodotti sul volto. Uso anche una tavola di colori con cui si trovano quelli che stanno meglio.

Andiamo poi a fare spese e scegliamo l’abbigliamento che sia coerente con il proprio corpo, ma anche con lo stile di vita che si conduce.

Dopo qualche settimana di questo processo, è una meraviglia non solo il sorriso dei pazienti, ma tutta la presenza di quella persona, che mi dice “Mi sento felice e piena di energia!”

Ma la mentalità è cambiata! Con le parole della cantante Karen Peris del gruppo  The Innocence Mission, “Vivete la vita a braccia aperte”.

Guardando negli occhi nel parlare,

Entrando nelle stanze gridando di gioia,

Felice dell’incontro…

Brillante come il colore giallo…

Con la gioia che dà il fatto di diventare la propria musa.

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