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Militanti pro-aborto attaccano strutture pro-vita dopo le restrizioni all’aborto negli Stati Uniti

US SUPREME COURT
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Francisco Vêneto - pubblicato il 01/07/22
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Tra gli obiettivi ci sono chiese cattoliche, monumenti pro-vita e centri per gestanti

Tolleranza? Amore? Diritti umani? La narrativa della militanza a favore dell’aborto adduceva “nobili preoccupazioni” nei suoi discorsi eufemistici in difesa del libero sterminio dei bambini in gestazione, ma la pelle dell’agnello è caduta rapidamente dopo la recente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti. I giudici hanno riconosciuto l’incostituzionalità della sentenza che, basandosi su una farsa, aveva legalizzato l’aborto in tutto il territorio del Paese nel 1973.

Già settimane prima dell’annullamento della famosa sentenza Roe vs. Wade, la “tolleranza”, l’“amore” e i “diritti umani” predicati dai militanti abortisti erano stati dimostrati con attacchi a chiese cattoliche, monumenti pro-vita e centri per gestanti. Dopo la conferma della decisione dei giudici, il 24 giugno, la violenza della militanza abortista non poteva che peggiorare.

Il centro LifeChoice di Winter Haven, in Florida, è stato costellato di frasi pro-aborto sabato 25 giugno. La sua direttrice, Lyndsy Flanagan, ha dichiarato all’agenzia cattolica di notizie CNA che i vandali hanno anche danneggiato le telecamere di sicurezza, scrivendo frasi come “La vendetta di Jane”, “Jane è stata qui”, “Aborto per tutti”, “Il vostro tempo è finito”, “Vi stiamo dietro” e “Siamo ovunque”. La “Jane” in questione è un riferimento allo pseudonimo “Jane Roe”, attribuito alle donne di cui si vuole preservare l’identità.

La direttrice del centro pro-vita ha detto di non poter divulgare altre informazioni su richiesta dell’FBI, visto che le indagini sono in corso, ma ha commentato: “Visto che un gruppo nazionale potrebbe essere coinvolto in questo, ci hanno chiesto di analizzare con molta attenzione tutti i dettagli di quello che sappiamo grazie ai video”.

I cristiani locali si sono offerti subito di ridipingere il centro.

Situazioni simili si sono verificate con altri centri per gestanti, come Heart to Heart a Cortez (Colorado), e monumenti pro-vita, come una croce memoriale a South Bend (Indiana), dove la frase “In memoria dei bambini abortiti” è stata coperta da una frase pro-aborto.

Tra le chiese attaccate, spiccano quella dell’Ascensione a Manhattan, costellata di frasi a favore dell’aborto, e quella di St. Anthony a Renton (Washington), dove sono state rotte le finestre e la facciata è stata imbrattata con minacce e motti abortisti.

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