Gli angeli caduti sono quelli che in modo definitivo hanno rifiutato di servire il Bene assoluto, che è Dio stesso. Hanno preferito compiacersi nel proprio splendore e ritenersi autosufficienti. La Scrittura chiama questo episodio “il peccato degli angeli”:
Questi angeli sono diventati i demonî. Così precisa il Catechismo della Chiesa Cattolica:
I ranghi di questi angeli caduti può però rinfoltirsi con gli angeli buoni, e più precisamente con gli angeli custodi?
Una questione di temporalità…
La risposta a questa domanda è direttamente collegata al concetto di “temporalità”. Essendo immateriale, l’angelo non può trovarsi nel tempo terreno, né nella vera e propria eternità, appannaggio del solo Dio. L’angelo si trova dunque in una temporalità mediana che chiamiamo “ævum”, e che riteniamo essergli propria. In questa modalità temporale, le decisioni prese una volta restano per l’eternità. Conseguentemente, non è possibile per gli angeli custodi cambiare parere e unirsi a Satana all’improvviso. Gli angeli buoni restano quindi per sempre fedeli al Signore.
Gli angeli caduti, invece, possono “attaccare” l’uomo. Benché incapaci di fare checchessia contro Dio, essi tentano di associare l’uomo alla propria rivolta allontanandolo dal Signore. E per questo «Satana stesso si traveste da angelo di luce» (2Cor 11,14). Ad ogni modo la sua potenza non è infinita. Come indica il Catechismo della Chiesa Cattolica:
…e di libertà (umana)
Si deve pure notare che, buoni o cattivi, gli angeli non sono potenze indipendenti da Dio che agirebbero sulla nostra volontà costringendo la nostra libertà. L’uomo conserva la propria libertà, perché quest’ultima non può essere condizionata da alcun angelo (buono o cattivo che sia).
Per questo motivo, anche se i nostri angeli custodi potessero mai passare dalla parte di Satana (e abbiamo detto che ciò non è possibile), questo non vorrebbe dire che automaticamente vi passeremmo anche noi.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]