Grazie alla pagina Facebook del Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli di Milano, veniamo a conoscere la storia di Christina, una ragazza ucraina incinta di 11 settimane a cui il compagno fa persone affinché abortisca. Lei non vorrebbe sopprimere la vita del loro bambino, e nonostante le difficoltà - è sola e senza lavoro - decide di mettere fine alla relazione.
La solitudine di Christina
Christina non ha nessuno su cui contare, la famiglia d'origine è lontana. Il padre è in Ucraina, la mamma in Francia, sono separati e si sono rifatti entrambi una vita. Non sa come mantenersi e quando arriva al CAV Mangiagalli ha in mano il certificato per l'interruzione di gravidanza...
"Dille che abbiamo una casa per lei e che la aiuteremo"
La accoglie Antonella, una volontaria del centro, che comprende immediatamente che la prima necessità di Christina è quella di avere un tetto sopra la testa. Si precipita da Soemia, la direttrice, per cercare di aiutare la giovane:
Christina: "continua a chiamarmi e a insistere perché non tenga il bambino"
Christina è molto triste: sognava una famiglia solida e unita, voleva costruire un futuro insieme al suo ragazzo. E invece...
Grazie al CAV un appartamento dove vivere
Non sarà stato facile per Christina abbandonare il suo progetto, rinunciare al "sogno" che aveva immaginato per la sua vita. Però quando Antonella le propone un appartamento dove poter stare è felice e decide di portare avanti la gravidanza.
La telefonata inaspettata: una carezza di Dio
Ma i piani di Dio sono sorprendenti, al Signore basta il nostro "sì" per inondarci della sua grazia. Racconta la direttrice del CAV Mangiagalli:
Affidarsi alla Provvidenza
Mi viene in mente il Vangelo di Matteo:
Christina avrà il suo bambino grazie all'aiuto concreto del CAV Mangiagalli
La gravidanza inaspettata e il rifiuto da parte del suo fidanzato avevano gettato Christina nella disperazione. Chissà quanta amarezza avrà provato sentendosi ripetere dall'uomo che amava: "devi abortire". Parole di morte a una donna che porta nel grembo la vita. L'incontro con i volontari del CAV le ha donato la speranza concreta di potercela fare e le ha permesso sperimentare "la gioia interiore della maternità".