di Blanca Serres
La settimana scorsa mi hanno aperto la macchina. Hanno rotto il finestrino e si sono portati via tutto quello che c'era nel portabagagli. Per vari motivi, avevo lasciato lì il mio computer portatile e la memoria esterna in cui custodisco molti documenti di lavoro e anche ricordi personali. Ho passato giorni interi cercando di recuperare gli archivi. Per quello che vedo, è chiaro che ho perso delle cose per sempre.
Immaginatevi la situazione. A lavoro abbiamo mesi di grande attività, sto quasi diventando pazza per rivedere testi e cercare di trovare tutto quello di cui ho bisogno per portare a termine i miei compiti. Avevo appena finito di scaricare delle fotografie dal cellulare, e quindi sono scomparsi anche molti momenti unici.
Stress, ansia, preoccupazione, dispiacere, rabbia, impotenza... Suppongo che tutte le persone che mi circondano abbiano notato che in questi giorni non ero la stessa.
E allora mi hanno mandato il video che ci presento, “Napo”, su un signore con l'Alzheimer o qualche tipo di disturbo degenerativo che di fronte all'avanzata della malattia ha bisogno di trasferirsi a casa della figlia.
Fatte salve le distanze, il nonnino apatico mi ha ricordato un po' quei giorni in cui qualcosa di inatteso mi ha costretto a perdere delle cose per sempre. Una situazione nuova, non desiderata, sconcertante e in cui ci si sente soli.
Guardi intorno e non riconosci niente. Chiaramente non è lo stesso perdere la memoria o delle fotografie, ma il fatto è che costa molto recuperare qualcosa che è andato perduto. Qualcosa che è stato cancellato, di cui ti hanno privato in modo inaspettato e irreversibile.
Arrivati a questo punto, mi sembra ottimo che il nipote del nonnino, anziché cercare di sostituire ciò che è andato perduto, reinterpreti i ricordi (emozionanti). Quasi senza accorgersene, ne crea altri, nuovi e carichi d'amore. Entrambi passano da essere “compagni di appartamento”, uniti dalle circostanze, a volersi bene davvero. A guardarsi con tenerezza, in modo autentico, coinvolgendosi l'uno con l'altro ogni giorno.
Un atteggiamento molto cristiano
Credo che il concetto di “recupero” che ci presenta il video abbbia molto a che vedere con quello che noi cristiani intendiamo per resurrezione: tornare alla vita, rialzarsi.
La vita ci regala momenti unici per trasformarci e ricominciare. Il nonnino del video, partendo dallo sconcerto e dalla solitudine interiore, è capace di dare valore alle cose nuove che gli stanno accadendo, a quello che gli si presenta davanti agli occhi e gli riempie il cuore di calore.
Inizia una vita nuova grazie all'amore e alla tenerezza, gli ingredienti perfetti per recuperare, rivivere, risuscitare ciò che sembrava inerte. Nell'amore e nella tenerezza c'è qualcosa di importante: nessuno dimentica quanto sia bello riceverli, perché tutti riconosciamo queste qualità, e ci aiutano, a poco a poco, a ricostruire ciò che è andato distrutto.
Potrebbe accadere lo stesso con la tecnologia, recuperando così le mie foto, i miei lavori e i miei archivi. Per quanto tenevo al mio portatile.
Ma è proprio questo che ci differenzia: è la nostra capacità di amare che può tutto.