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Il Catechismo nega che ogni essere umano ha un angelo custode?

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 27/06/22
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Il Catechismo presenta l’intervento degli angeli nella storia della Salvezza, dalla creazione fino al giudizio universale e si esprime con chiarezza sulla presenza dell'angelo custode nella vita di ognuno di noi

Il Catechismo della Chiesa Cattolica interviene sul tema degli angeli in modo esplicito e riconosce che ogni uomo, fin quando è in vita, è protetto da un angelo custode. Ne parla il libro “Padre Arturo D’Onofrio devoto degli angeli” (edizioni LER) a cura dello studioso di angelologia Marcello Stanzione. 

L’autore prende in considerazione il Catechismo e il Compendio ad esso, senza trascurare un’analisi dei catechismi locali tradotti dalle rispettive Conferenze Episcopali (in modo particolare quella tedesca e quella italiana). 

I dubbi del catechismo tedesco

Riguardo all’esistenza del particolare angelo custode di ogni essere umano, il catechismo della Chiesa tedesca mostra scetticismo: “Questa convinzione di fede trova scettici molti, specie verso le forme leziose di una falsa fede infantile. Essa ha tuttavia, giustamente compresa, un sostegno sull’affermazione di Gesù a riguardo dei bambini: “I loro angeli nei cieli contemplano continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli” (Mt. 18,10). Significa, tutto sommato, ancora una volta, che il mondo visibile ha un’invisibile dimensione di profondità, e che ogni uomo singolo, anche e più precisamente ogni bambino, possiede davanti a Dio un valore infinito”. 

ANGEL

Il catechismo degli adulti “punta” ai demoni

Il Catechismo degli adulti della Conferenza Episcopale Italiana, edito nel 1995, parla poco degli angeli buoni mentre la trattazione riguardante gli spiriti cattivi o diavoli è molto più estesa e particolareggiata. Al n. 388 il catechismo italiano dichiara: “I puri spiriti, rimasti fedeli a Dio, lo glorificano incessantemente con la lode e il servizio; proteggono la chiesa accompagnano il nostro cammino verso la vita eterna”. 

Cristo è il centro del mondo angelico

Il catechismo della Chiesa Cattolica, redatto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II e promulgato nel 1992 aveva come scopo aiutare la relazione di nuovi catechismi locali che curino l’unità della fede e la fedeltà alla dottrina cattolica. Tale catechismo ribadisce con forza che l’esistenza degli angeli è una verità di fede (n. 328) e che Cristo è il centro del mondo angelico. Gli angeli sono di Cristo perché creati per mezzo di Lui e in vista di Lui (n. 332). 

Dall’infanzia alla morte

Il Catechismo presenta l’intervento degli angeli nella storia della salvezza dalla creazione fino al giudizio universale (n. 334). Il catechismo dopo aver delineato il ruolo degli Angeli nella liturgia e nella vita della Chiesa conclude affermando che dall’infanzia fino all’ora della morte la vita umana è circondata dalla loro presentazione e dalla loro intercessione “(Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita” (n. 336). 

Il Compendio di papa Benedetto XVI

Nel 2005, il papa Benedetto XVI emanò il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, che era stato vivamente auspicato dai partecipanti al Congresso Catechistico Internazionale dell’Ottobre 2002. Il Compendio costituisce una sintesi fedele e sicura del Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992. In esso sono presenti in un modo conciso tutti gli elementi ed essenziali e fondamentali della fede della Chiesa. 

Creature spirituali e incorporee

Riguardo agli angeli, il Compendio sottolinea che essi sono creature puramente spirituali, incorporee, invisibili e immortali, esseri personali dotati di intelligenza e di volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio a faccia a faccia, Lo glorificano, Lo servono, e sono i suoi messaggeri nel compimento della missione di salvezza per tutti gli uomini (n. 60). La Chiesa si unisce agli angeli per adorare Dio, invoca la loro assistenza e di alcuni celebra liturgicamente la memoria (n. 61).

Satana e gli altri demoni 

Riguardo alla caduta degli angeli, il Compendio afferma che con tale espressione si indica che Satana e gli altri demoni, di cui parlano la Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa, da angeli creati buoni da Dio, si sono trasformati in malvagi, perché, con libera e irrevocabile scelta, hanno rifiutato Dio e il suo Regno, dando così origine all’inferno. Essi tentano di associare l’uomo alla loro ribellione contro Dio; ma Dio afferma in Cristo la sua sicura vittoria sul Maligno (n. 74 ).

Lo stato di felicità suprema e definitiva 

Infine il Compendio al numero 209 cita gli angeli quando spiega cosa s’intende per “cielo”. Esso è lo stato di felicità suprema e definitiva. Quelli che muoiono nella grazia di Dio e non hanno bisogno di ulteriore purificazione sono riuniti attorno a Gesù e a Maria, agli angeli e ai santi. Formano così la Chiesa del cielo, dove essi vedono Dio “a faccia a faccia” (1 Cor.13, 12), vivono in comunione d’amore con la Santissima Trinità e intercedono per noi.

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