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Il Papa: sposarsi non è formalità. E invita a perdonare anche un tradimento (FOTO e VIDEO)

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 24/06/22
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Al “Festival delle Famiglie” protagonisti Papa Francesco e le testimonianze (forti) di conviventi e tradimenti perdonati, per costruire famiglie “migliori”

Il matrimonio non si fa “tanto per”, ammonisce Papa Francesco al Festival delle Famiglie a Roma. E anche se in una coppia si vivono momenti difficili, con il tradimento di uno dei partner, nulla è perduto: il cuore deve lasciare uno spazio sempre aperto al perdono. 

Battesimo e matrimonio

«I sacramenti del Battesimo e del Matrimonio - spiega il Papa - sono l’aiuto concreto che Dio ci dona per non lasciarci soli, perché “noi non ci bastiamo”. Possiamo dire che quando un uomo e una donna s’innamorano, Dio offre loro un regalo: il matrimonio. Un dono meraviglioso, che ha in sé la potenza dell’amore divino: forte, duraturo, fedele, capace di riprendersi dopo ogni fallimento o fragilità»

“Non è una formalità”

Il matrimonio, prosegue il Papa, «non è una formalità da adempiere. Non ci si sposa per essere cattolici “con l’etichetta”, per obbedire a una regola, o perché lo dice la Chiesa; ci si sposa perché si vuole fondare il matrimonio sull’amore di Cristo, che è saldo come una roccia. Nel matrimonio Cristo si dona a voi, così che voi abbiate la forza di donarvi a vicenda. Coraggio, dunque, la vita familiare non è una missione impossibile!». 

Il matrimonio è un “viaggio meraviglioso”

Con la «grazia del sacramento, Dio la rende un viaggio meraviglioso da fare insieme a Lui, mai da soli. La famiglia non è un bell’ideale, irraggiungibile nella realtà. Dio garantisce la sua presenza nel matrimonio e nella famiglia, non solo nel giorno delle nozze ma per tutta la vita. E Lui - osserva il pontefice - vi sostiene ogni giorno nel vostro cammino».

Perdonare dopo un tradimento

Papa Francesco sostiene che anche un grave tradimento può essere perdonato, all’interno di una coppia. «Il Signore ci rialza, che tutti siamo peccatori perdonati, che dobbiamo chiedere perdono agli altri e dobbiamo anche perdonare noi stessi».

La missione di ogni famiglia

Anche nelle difficoltà, una famiglia, osserva il Papa,  «ha una missione da compiere nel mondo, una testimonianza da dare. Noi battezzati, in particolare, siamo chiamati ad essere “un messaggio che lo Spirito Santo trae dalla ricchezza di Gesù Cristo e dona al suo popolo”», afferma citando l’esortazione apostolica «Gaudete et exsultate»

Il “passo in più” della nostra famiglia

Perciò il pontefice propone «di farvi questa domanda: qual è la parola che il Signore vuole dire con la nostra vita alle persone che incontriamo? Quale “passo in più” chiede oggi alla nostra famiglia? Mettetevi in ascolto – chiede il Pontefice - Lasciatevi trasformare da Lui, perché anche voi possiate trasformare il mondo e renderlo “casa” per chi ha bisogno di essere accolto, per chi ha bisogno d’incontrare Cristo e di sentirsi amato» (La Stampa, 22 giugno).

Da Amadeus a Il Volo

Il decimo “Incontro internazionale sulla famiglia”, dal tema “L’amore familiare: vocazione e via di santità”, ha dunque preso il via il 22 giugno in Aula Paolo VI in Vaticano e si concluderà domenica 26 giugno con l’Angelus di Papa Francesco. A condurre il primo appuntamento del Festival delle famiglie nella Sala Nervi è stata proprio una famiglia, tra le più celebri della televisione italiana: Amadeus e Giovanna Civitillo. Con loro sul palco Il Volo, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e diversi ospiti, comprese alcune famiglie ucraine in collegamento da una parrocchia di Kiev (Vatican News, 22 giugno).

Le difficoltà di una coppia di conviventi

Durante il Festival delle Famiglie si sono alternate le testimonianze di alcune famiglie che vivono la loro quotidianità tra insidie e fatiche. Come hanno raccontato Luigi e Serena Zangla, coppia di conviventi, con i tre figli Matteo, Francesco, Riccardo. «Ci siamo scoperti famiglia» dopo la nascita del primo figlio nel 2013, e degli altri due nel 2015 e nel 2018. Difficoltà? Come tutti, perché hanno ribadito, «scegliere di accogliere la genitorialità oggi è faticoso seppure oltremisura bello». Nessuna volontà “ideologica” di escludere il matrimonio, anche perché i figli hanno ricevuto il Battesimo, ma la fatica di trovare una «comunità che ci sostenesse a braccia aperte per quel che siamo, e questo ci ha allontanato ancor di più dalla Chiesa». 

Le difficoltà di una coppia che voleva divorziare 

Tra caduta e rinascita anche la testimonianza di Paul e Germaine Balenza, coppia della Repubblica democratica del Congo, tre figli ormai grandi, che dopo 27 anni di vita coniugale, con importanti impegni pastorali e sociali (lui è anche presidente dei deputati cattolici del Paese africano) hanno sperimentato sulla propria pelle la delusione del tradimento, della mancanza di sincerità, in un quadro aggravato dalle difficoltà economiche. Di fronte all’infedeltà del marito, lei decide di andarsene da casa, convinta a chiedere il divorzio. Per lui lo choc è terribile. Finalmente comprende l’errore commesso e chiede perdono.

“Ora ringraziamo Dio”

Un percorso lungo e tutt’altro che semplice che passa attraverso una dura revisione della propria vita coniugale – «Ci siamo detti tutto in faccia», ha rivelato ieri Germaine – e la partecipazione a esercizi spirituali di coppia che schiudono la porta alla riconciliazione. «E ora ringraziamo Dio» (Avvenire, 23 giugno).

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