Forse mai un presidente dei vescovi aveva discusso con schiettezza e scioltezza di politica e temi “caldi” con i giornalisti come ha fatto il cardinale Matteo Zuppi: Il nuovo presidente della Cei ha parlato di Mario Draghi, Giorgia Meloni, di conservatori e progressisti, di abusi sessuali, nelle interviste concesse a La Repubblica, il Corriere della Sera e La Stampa.
I temi del dialogo tra la Chiesa e Draghi
In prima battuta, Zuppi ha annunciato che la Chiesa cercherà un’interlocuzione con il presidente del Consiglio, Mario Draghi: «Credo sia un momento decisivo per tutti, il Paese e l’Europa. La pandemia e la guerra, rivelano la fragilità di tanti equilibri che si credevano scontati e ci chiedono di guardare al futuro. Sarà un ottobre caldo, le crisi possono diventare pericolose. C’è bisogno di grande compattezza, consapevolezza e sforzo trasversale per il bene comune».
“Abbiamo corruzione, evasione e burocrazia”
«Le situazioni di crisi tornano a essere pericolose. C'è bisogno di compattezza e che le istituzioni funzionino. Abbiamo corruzione, evasione e burocrazia. Le dobbiamo combattere con uno sforzo trasversale per il bene comune», ha avvertito Zuppi.
Le elezioni in Italia
Il prossimo anno ci saranno le elezioni, un argomento a cui non si è sottratto il presidente dei vescovi italiani: «Speriamo non sia solo un anno di campagna elettorale. E speriamo che le differenti visioni tengano conto della necessità di un impegno unitario per andare oltre il contingente. In Italia ci sono sei milioni di persone in povertà, una su dieci, anche a causa della solitudine. L'Italia deve guardare all'Europa. E l'Europa deve mostrare la bellezza della sua tradizione umanistica a un mondo che qualche volta non riesce più a capirla. La bellezza della democrazia non è scontata».
La posizione di Zuppi su Giorgia Meloni
Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) potrebbe essere la prima donna premier d’Italia e Zuppi a tal proposito ha asserito: «La Chiesa non ne ha, la volontà del popolo è sovrana. Qualunque sia l’interlocutore, la Chiesa starà attenta a difendere le sue priorità, il bene delle persone, la persona umana al centro. Senza nessuna preclusione».
La grande preoccupazione per Roma
«Roma rischia di essere un museo bellissimo ma senza entrare nel futuro. Speriamo che il prossimo Giubileo sia un’occasione di rilancio». Così il cardinale Matteo Zuppi, romano, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, si è detto fortemente preoccupato per lo stato in cui si trova Roma.
Progressisti e conservatori: “categorie obsolete”
Poi ad una domanda sul Paese, come la Chiesa «diviso fra destra e sinistra, conservatori e progressisti», ha risposto in modo diretto e chiarissimo: «Mi sembrano categorie superate. Figuratevi che io quando vado in visita nei Paesi scopro alla fine della visita che il sindaco è di una parte o dell'altra. Anche a me hanno chiesto se sono progressista. Ho risposto: spero di essere cristiano. Se il problema è difendere la persona siamo tutti insieme. Tutti dobbiamo difendere la nostra storia e la nostra tradizione. Mentre certe toponomastiche sono obsolete».
Gli abusi: arriveranno dati oggettivi
Infine, a chi gli ha ricordato che la Cei ha annunciato un lavoro di ricerca sugli abusi a partire dal 2000, il cardinale Zuppi ha risposto così: «Da quell’anno abbiamo dati sicuri, quelli della dottrina della Fede. Dati oggettivi, non proiezioni statistiche. Facciamo una cosa seria, che ci fa più male perché riguarda noi adesso. Aiuterà anche nella prevenzione e a capire il fenomeno più vasto nella società, se non c’è pregiudizio».