«Voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio» (Ger 30,22), dice il Signore. Tutta la Bibbia si riassume nella storia dell’alleanza fra Dio e gli uomini. Dio utilizza la simbolica dell’alleanza per parlare dell’amore che egli ha per il suo popolo. Grazie a questa alleanza, ogni giornata vissuta è una storia d’amore in cui Dio si fa presente in sé, attraverso gli altri, fra gli eventi del quotidiano… E però bisogna riconoscerLo! La preghiera di Alleanza invita in tal senso a rileggere la propria giornata per riconoscere la presenza e l’azione di Dio nella vita quotidiana.
All’inizio degli Esercizi Spirituali, sant’Ignazio evoca un «esame particolare e quotidiano» (§ 24-31), per «sopprimere un peccato o un difetto particolare». Ancorandosi nella tradizione dell’esame di coscienza, i gesuiti propongono un esame quotidiano di altro tipo, chiamato la “preghiera di Alleanza”. È l’occasione di rileggere la propria giornata e di considerarla un dono e una chiamata di Dio. Una preghiera breve – dura tra i 10 e i 15 minuti – che permette di rendersi progressivamente più attenti alla presenza del Signore nella propria vita. Si svolge in cinque tappe:
1“Eccomi”: disporsi a incontrare Dio
Dopo aver trovato il momento propizio e un posto tranquillo, la preghiera comincia con un segno di croce. Essa invita poi ad esprimere al Signore la propria gioia di incontrarlo in questo momento, e a chiedergli la luce del suo Santo Spirito, per considerare la giornata con uno sguardo simile al suo. Uno sguardo benevolo, che ingloba invece di focalizzarsi su questo o quel punto, uno sguardo che accoglie quel che è stato – le gioie e i dolori, i successi e i fallimenti –:
2“Grazie”: ringraziare
Viene poi il momento di ricordarsi di quanto di bello è stato vissuto nella giornata, ciò che è stato costruttivo nella relazione con gli altri, ciò che ha nutrito la pace e la gioia, ciò che ha dato un contributo all’avvento del Regno di Dio… La preghiera diventa allora occasione di ringraziare il Signore per i segni della sua presenza lungo tutto il corso della giornata: delle parole benevole, dei sorrisi ricevuti e donati, dei gesti generosi di cui si è stati testimoni… Tutti luoghi in cui l’Alleanza con Dio è stata vissuta.
3“Perdonami”: riconciliarsi
Dopo aver reso grazie per i beneficî ricevuti dal Signore, è cosa buona anche individuare quel che è stato fonte di tristezza, di scoramento, di amarezza. Identificare i momenti in cui ci si è allontanati dal Regno di Dio, momenti in cui l’alleanza con Dio è stata messa alla prova: parole dette troppo rapidamente che hanno ferito, gesti, sguardi, atti che hanno umiliato, imbarazzato, fatto del male; indifferenze o mancanze di attenzione all’altro e al Signore… Viene allora il momento di mettersi sotto lo sguardo misericordioso del Signore e di chiedergli perdono. Può essere anche il momento di attingere la forza necessaria per chiedere perdono al prossimo:
4“Per favore”: inventare con Lui l’indomani
La preghiera di Alleanza è occasione di aprirsi alla giornata che viene con una forza rinnovata. È cosa buona esprimere a Dio il suo desiderio di vivere questa giornata con lui. La preghiera propone di ripassare uno a uno gli eventi a venire e affidarli al Signore, chiedendogli la sua forza, la sua pace, la sua fiducia per viverli secondo il suo cuore.
5“Padre nostro”: aprire la preghiera
Il tempo di preghiera può concludersi con un Padre nostro, la preghiera trasmessa dal Signore stesso e che mette in relazione tutto il popolo dell’Alleanza. Poi, in segno di alleanza e di speranza, la preghiera termina con un segno di croce.
I gesuiti propongono di annotare brevemente, giorno dopo giorno, gli elementi salienti di questa preghiera. Si può stilare allora una linea spirituale che rappresenti il modo personale e unico in cui ciascuno è chiamato a seguire Cristo. Un modo pure per riconoscere meglio, nella durata, la presenza e l’azione di Dio nella propria vita.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]