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Preghiera della sera: le cinque tappe della “preghiera di Alleanza” 

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Mathilde De Robien - pubblicato il 22/06/22
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Ispirata alla tradizione spirituale ignaziana, la preghiera di Alleanza consiste nel rileggere la propria giornata sotto lo sguardo di Dio, così da rinnovare il patto che Dio ha stipulato con ciascuno.

«Voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio» (Ger 30,22), dice il Signore. Tutta la Bibbia si riassume nella storia dell’alleanza fra Dio e gli uomini. Dio utilizza la simbolica dell’alleanza per parlare dell’amore che egli ha per il suo popolo. Grazie a questa alleanza, ogni giornata vissuta è una storia d’amore in cui Dio si fa presente in sé, attraverso gli altri, fra gli eventi del quotidiano… E però bisogna riconoscerLo! La preghiera di Alleanza invita in tal senso a rileggere la propria giornata per riconoscere la presenza e l’azione di Dio nella vita quotidiana. 

All’inizio degli Esercizi Spirituali, sant’Ignazio evoca un «esame particolare e quotidiano» (§ 24-31), per «sopprimere un peccato o un difetto particolare». Ancorandosi nella tradizione dell’esame di coscienza, i gesuiti propongono un esame quotidiano di altro tipo, chiamato la “preghiera di Alleanza”. È l’occasione di rileggere la propria giornata e di considerarla un dono e una chiamata di Dio. Una preghiera breve – dura tra i 10 e i 15 minuti – che permette di rendersi progressivamente più attenti alla presenza del Signore nella propria vita. Si svolge in cinque tappe: 

1“Eccomi”: disporsi a incontrare Dio

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Dopo aver trovato il momento propizio e un posto tranquillo, la preghiera comincia con un segno di croce. Essa invita poi ad esprimere al Signore la propria gioia di incontrarlo in questo momento, e a chiedergli la luce del suo Santo Spirito, per considerare la giornata con uno sguardo simile al suo. Uno sguardo benevolo, che ingloba invece di focalizzarsi su questo o quel punto, uno sguardo che accoglie quel che è stato – le gioie e i dolori, i successi e i fallimenti –: 

2“Grazie”: ringraziare

Viene poi il momento di ricordarsi di quanto di bello è stato vissuto nella giornata, ciò che è stato costruttivo nella relazione con gli altri, ciò che ha nutrito la pace e la gioia, ciò che ha dato un contributo all’avvento del Regno di Dio… La preghiera diventa allora occasione di ringraziare il Signore per i segni della sua presenza lungo tutto il corso della giornata: delle parole benevole, dei sorrisi ricevuti e donati, dei gesti generosi di cui si è stati testimoni… Tutti luoghi in cui l’Alleanza con Dio è stata vissuta. 

3“Perdonami”: riconciliarsi

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Dopo aver reso grazie per i beneficî ricevuti dal Signore, è cosa buona anche individuare quel che è stato fonte di tristezza, di scoramento, di amarezza. Identificare i momenti in cui ci si è allontanati dal Regno di Dio, momenti in cui l’alleanza con Dio è stata messa alla prova: parole dette troppo rapidamente che hanno ferito, gesti, sguardi, atti che hanno umiliato, imbarazzato, fatto del male; indifferenze o mancanze di attenzione all’altro e al Signore… Viene allora il momento di mettersi sotto lo sguardo misericordioso del Signore e di chiedergli perdono. Può essere anche il momento di attingere la forza necessaria per chiedere perdono al prossimo: 

4“Per favore”: inventare con Lui l’indomani

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La preghiera di Alleanza è occasione di aprirsi alla giornata che viene con una forza rinnovata. È cosa buona esprimere a Dio il suo desiderio di vivere questa giornata con lui. La preghiera propone di ripassare uno a uno gli eventi a venire e affidarli al Signore, chiedendogli la sua forza, la sua pace, la sua fiducia per viverli secondo il suo cuore. 

5“Padre nostro”: aprire la preghiera

Il tempo di preghiera può concludersi con un Padre nostro, la preghiera trasmessa dal Signore stesso e che mette in relazione tutto il popolo dell’Alleanza. Poi, in segno di alleanza e di speranza, la preghiera termina con un segno di croce. 

I gesuiti propongono di annotare brevemente, giorno dopo giorno, gli elementi salienti di questa preghiera. Si può stilare allora una linea spirituale che rappresenti il modo personale e unico in cui ciascuno è chiamato a seguire Cristo. Un modo pure per riconoscere meglio, nella durata, la presenza e l’azione di Dio nella propria vita. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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