Lunedì, 20 giugno 2022
1. Il cardinale Müller non vuole che Papa Francesco rinunci
2. La “non cardinalizzazione” del vescovo Lucas Van Looy e la lezione per un conclave
3. Papa Francesco potrebbe visitare presto l'Arabia Saudita?
4. Le notizie dalla Terra Santa si impongono su Mosca e Washington
5. Dietro le quinte del viaggio di Giovanni Paolo II in Argentina qualche giorno dopo la sconfitta delle Falkland
1. Il cardinale Müller non vuole che Papa Francesco rinunci
Classificato come conservatore, il cardinale tedesco Gerhard Müller ha confidato al quotidiano Corriere della Sera che non vuole che Papa Francesco rinunci. Per l'ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, una rinuncia rappresenterebbe una situazione ancor più difficile di quella attuale, in cui il Papa emerito vive a pochi metri da quello regnante. Il cardinale dice di aver discusso la questione otto anni fa con Papa Francesco, che apparentemente aveva detto di non voler avere un pontificato più lungo di quello di Benedetto XVI. Il porporato tedesco ha replicato che la rinuncia non dovrebbe diventare una norma, rimanendo un'eccezione assoluta. Nell'intervista, l'uomo spesso ritenuto un oppositore del Pontefice argentino, mette anche in guardia sul fatto che la Chiesa diventi una ONG. “La missione della Chiesa è di aiutare l'unione degli uomini con Dio”, ha dichiarato il cardinale, che ha anche difeso la visione del matrimonio come unione tra un uomo e una donna.
Il Corriere della Sera, italiano
2. La “non cardinalizzazione” del vescovo Lucas Van Looy e la lezione per un conclave
Il vaticanista John Allen analizza la decisione senza precedenti del vescovo Lucas Van Looy, vescovo emerito di Gand, di declinare la berretta cardinalizia, che il Papa aveva deciso di conferirgli il 27 agosto. La decisione è stata presa perché si dice che il presule 80enne abbia commesso degli errori nella gestione dei casi di abuso. Accettando la sua scelta, il Papa – consapevolmente o meno – sta avvertendo i cardinali che un giorno dovranno scegliere il suo successore. La questione mostra anche quanto siano attenti i cardinali al profilo del futuro Papa: dovrà essere esemplare nella sua gestione degli abusi, e i cardinali sono avvisati della necessità di compiere bene le proprie analisi prima di effettuare la loro scelta. Una questione come quella del vescovo Lucas Van Looy avrebbe avuto conseguenze disastrose se si fosse verificata in occasione dell'elezione di un Papa.
Crux, inglese
3. Papa Francesco potrebbe visitare presto l'Arabia Saudita?
Questa notizia è passata quasi inosservata, probabilmente perché i media sono concentrati sulla guerra in Ucraina, ma il regno dell'Arabia Saudita ha organizzato a maggio una conferenza interreligiosa promossa dalla Lega Musulmana Mondiale, una ONG ampiamente finanziata dal Governo saudita e con base a La Mecca. Musulmani, ebrei, cristiani, induisti e buddisti hanno preso parte all'evento. L'autore dell'articolo analizza la progressiva apertura dell'Arabia Saudita in cerca di rispettabilità. Guardando ai rapporti recenti tra questo Paese e la Chiesa cattolica, indica che le cose sono cambiate molto nell'arco di 15 anni, al punto che oggi il viaggio di un Papa nel Paese non sembra impossibile. “Sarebbe un evento teologico e politico di spicco”, insiste l'autore. Nel 2007, per la prima volta, un governante wahhabita – il re Abdullah – è giunto in Vaticano per incontrare Papa Benedetto XVI.
Salon, inglese
4. Le notizie dalla Terra Santa si impongono su Mosca e Washington
La città di Gerusalemme è ancora una volta sotto i riflettori internazionali perché l'acquisizione degli edifici della Chiesa Greco-Ortodossa da parte di un'organizzazione ebraica ultra-nazionalista non è risultata gradita alla Russia, secondo la rivista Terre Sainte. Il Ministero degli Esteri russo ha detto di essere “profondamente preoccupato” per il futuro della presenza cristiana nella Città Santa. Questa dichiarazione arriva nel momento in cui Israele ha scelto di non sostenere ufficialmente Mosca in Ucraina e l'Unione Europea vuole stringere la sua cooperazione energetica con Israele. Si pensa che Gerusalemme resterà in primo piano per via della visita del Presidente statunitense Joe Biden a metà luglio. Le comunità cristiane si aspettano che il Presidente esprima dichiarazioni forti contro le organizzazioni estremiste israeliane e la loro intimidazione nei confronti delle istituzioni cristiane.
Terre Sainte, francese
5. Dietro le quinte del viaggio di Giovanni Paolo II in Argentina qualche giorno dopo la sconfitta delle Falkland
La visita è durata solo 36 ore, ma rimarrà impressa per sempre nella memoria degli Argentini. Nel luglio 1982, Papa Giovanni Paolo II ha realizzato un colpo diplomatico eccezionale: nel 1980, il Pontefice polacco aveva progettato di visitare la Gran Bretagna tra il 28 maggio e il 2 giugno 1982, ma due mesi prima del suo viaggio scoppiò la guerra delle Falkland, con l'arrivo dell'esercito argentino nelle isole, che provocò una risposta da parte delle truppe britanniche. In questo contesto, la visita del Papa a Londra non poteva essere interpretata come un segnale di supporto, pensò il Vaticano. Per uscire dall'impasse, il Papa diede ascolto al suo brillante diplomatico, il cardinale Segretario di Stato Agostino Casaroli, che suggerì di organizzare una visita-lampo in Argentina sulla scia di quel viaggio. Il quotidiano della Santa Sede L'Osservatore Romano sfatò qualsiasi speculazione politica sulla visita parlando soltanto di un “viaggio per la pace”.
Clarin, spagnolo