Ramin Bahrami: sono diventato cristiano grazie alla musica di Bach

Su Credere viene presentata la parabola artistica e di fede del pianista iraniano Ramin Bahrami. La sua infanzia a Teheran si snoda sotto il regime di Khomeyni e nel segno della sanguinosa guerra Iran-Iraq, scoppiata il 21 9 1980, che farà contare in 8 anni oltre un milione di morti.

Un giorno, all’età di sei anni, mentre gli allarmi aerei suonano in continuazione, ascolta un disco portato da Parigi da un’amica di famiglia. Le musiche sono quelle di Johann Sebastian Bach, eseguite dal pianista canadese Glenn Gould, e gli cambieranno la vita.  

Il padre, ingegnere ai tempi dello Scià e pianista egli stesso, fu incarcerato con l’accusa di essere oppositore del nuovo regime, morendo in prigione quando Ramin e la sua famiglia erano già emigrati in Europa.

Il progetto iniziale era quello di recarsi in Germania, patria di origine della nonna paterna, ma il primo Paese che li accolse fu l’Italia, grazie ad una borsa di studio concessagli in seguito all’intervento della nostra ambasciata a Teheran per studiare al Conservatorio di Milano.

E’ però sempre Bach – nelle cui note sente la presenza viva di Dio - il tramite per la sua conversione al  cattolicesimo:

Il musicista confida come più tardi superò un momento di grande crisi esistenziale di ritorno dal Messico, dove era stato malissimo: aveva addirittura pensato di smettere di suonare.

Si trovava in Veneto per tenere un concerto in chiesa:

Andare avanti nonostante la sua malattia che oggi considera una compagna di viaggio:

E a proposito del suo sentimento filiale dice:

Umanità che oggi attraversa un momento buio e cruciale: