Il Metropolita Hilarion di Volokolamsk, dal 2009 presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, è stato esonerato dal Sinodo russo, ha confermato l'Orthodox Times il 7 giugno. Nelle ultime settimane, il braccio destro del Patriarca Kirill sulle questioni esterne aveva espresso posizioni diverse da quelle assunte dal Patriarcato a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Hilarion diventa Metropolita di Budapest e dell'Ungheria, un territorio che conosce bene perché ne è stato amministratore all'inizio degli anni Duemila. Dal 1° al 3 giugno, Hilarion ha visitato l'Ungheria e ha incontrato il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Budapest.
Già esperto di Oxford, Hilarion è stato negli ultimi anni uno dei grandi architetti dell'apertura della Chiesa Ortodossa Russa. Coinvolto nel dialogo interreligioso, si è anche distinto nel riavvicinamento tra Mosca e Roma, manifestatosi soprattutto con lo storico incontro di Papa Francesco e Kirill a Cuba nel 2016.
Il 22 dicembre è stato ricevuto per la terza volta nel 2021 da Papa Francesco, mentre un secondo incontro tra il Patriarca di Mosca e il Pontefice era allo studio. Hilarion ha avuto rapporti anche con Benedetto XVI, in parte per l'amore condiviso per la musica. Hilarion è un compositore, e la sua Passione secondo Matteo è stata presentata a Roma dopo il debutto a Mosca.
L'invasione dell'Ucraina nel febbraio scorso ha alterato l'equilibrio nella Chiesa Ortodossa Russa, con il Patriarca Kirill che si è schierato dalla parte del Presidente Vladimir Putin. “In questa nuova situazione, il Metropolita Hilarion ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Kirill, o perché aveva il mandato del Patriarca di mostrare questa apertura – ma poi è andato troppo oltre – o perché ha assunto egli stesso questa posizione”, analizza Carol Saba, esperto in Ortodossia e avvocato presso l'Ordine di Parigi.
A suo avviso, questa emarginazione non significa comunque che Hilarion non avrà un ruolo importante nella Chiesa Ortodossa Russa in futuro.