Vangelo di giovedì 9 giugno
Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
(Matteo 5,20-26)
Sarebbe abbastanza semplice per un cristiano essere un buon cristiano solo se si limitasse a non fare danni, ad essere una brava persona in termini ragionevoli, onesta, affidabile, sincera, gentile. Ma Gesù chiede a un cristiano di “eccedere” in umanità e di non accontentarsi della sufficienza:
Può sembrare un’esagerazione quella di Gesù ma se ci pensiamo bene essa non è una esagerazione ma la “giusta differenza” dalla logica del mondo. Ecco perché con molta umiltà dovremmo guardarci e domandarci in che “modo differente” cerchiamo di vivere la nostra vita. Se non troviamo differenze allora c’è qualcosa che non va.
Gesù dà una cartina di tornasole, una sorta di verifica del nostro stato interiore, è la capacità di essere disposti a donare il perdono:
Non è detto che l’altro accolga il nostro tentativo, ma sarebbe assurdo che un cristiano non ne facesse una priorità di desiderio nella sua vita.
#dalvangelodioggi