di Mauricio Montoya
Abbiamo spesso sentito questa espressione nel linguaggio pio della preghiera e della riflessione teologica: Maria, Sposa dello Spirito Santo. La parola “Sposa” allude allo stretto rapporto che c'è tra lei e lo Spirito.
Lo Spirito diventa sposo della beata Vergine Maria abitando permanentemente nella sua anima. Fa di lei, come creatura, una sublime opera dello Spirito. Non solo ci rivela la Sua presenza, ma ci testimonia quello che Egli può arrivare a compiere negli uomini.
Questa intima unione sponsale è la dimostrazione più chiara di quello in cui consiste il vero amore, purificatore e ricettivo. Il momento esatto in cui si evidenzia questo rapporto spirituale è l'Annunciazione, in cui grazie alla ricettività della fede Maria, ricevendo lo Spirito, fruttifica concependo dentro di sé il Figlio di Dio.
Maria, opera dello Spirito Santo
In Maria vediamo riflessa l'opera dello Spirito Santo, la Sua santità. Anche lei, però, con la sua testimonianza di fede e discepolato, ci permette di scoprire il potere santificatore che lo Spirito ha sugli uomini quanto questi si fanno guidare da Lui. È anche mediatrice della grazia, come ha detto Papa Benedetto XVI.
L'unione di Maria con lo Spirito dà come frutto la vita di Gesù, la Sua incarnazione. Questa azione non si limita all'incarnazione del Verbo, ma tutte le nuove venute di Cristo al mondo richiedono l'azione dello Spirito e la cooperazione di Maria. È proprio questa l'azione dello Spirito con Maria nell'anima degli uomini: far sì che per la sua unione Gesù nasca in ogni cuore.
Papa Benedetto XVI ha affermato che “non c'è Chiesa senza Pentecoste e non c'è Pentecoste senza la Vergine Maria” (Regina Coeli 23-5-2010). E questo lo possiamo capire in base alle tre dimensioni che vorrei condividere.
Maestra di preghiera e cammino diretto verso lo Spirito Santo
Il cristiano che desidera comprendere il cammino della spiritualità deve avvicinarsi necessariamente all'esempio di Maria, che non ha compreso completamente l'opera di Dio fin dal momento iniziale della sua storia.
Per accettazione di fede, però, è diventata Madre del Redentore, e a poco a poco ha meditato nel suo cuore su tutta quella saggezza che il Padre le ha permesso di conoscere.
È per questo che Maria doveva camminare nello Spirito. Doveva entrare progressivamente nella conoscenza del Regno che suo Figlio ha instaurato nel mondo, e ciò è possibile solo in un vero cammino di preghiera.
La vetta di questo cammmino spirituale si trova nell'attesa della Pentecoste. Maria è lo strumento perfetto dello Spirito, trasmettendo il suo desiderio dell'ausilio dall'alto e implorandolo sulla Chiesa nascente.
Credo che anche noi nella nostra vita dobbiamo cercare di inserirci a poco a poco nell'ordine dello Spirito, per riuscire a camminare nella volontà di Dio e raggiungere in questo modo la pienezza della gioia.
La piena di grazia
Nel primo capitolo del Vangelo di Luca troviamo il racconto dell'Annunciazione. L'angelo saluta Maria come “piena di grazia”. Piena dello Spirito di Dio.
Per un annuncio così sublime, era necessaria la forza di fede che sa rispondere fermamente alla chiamata della volontà divina. E questo nasce solo dalla grazia di Dio.
Questa grazia, per e in cui Maria è stata scelta, è quello che professa il dogma dell'Immacolata Concezione quando afferma che Maria è stata preservata immune da ogni macchia di peccato fin dal primo istante del suo concepimento per una singolare grazia di Dio.
Per questo, avvicinandoci con pietà e devozione alla Madre del Redentore, ci avviciniamo anche a colei che, piena dello Spirito Santo, ci accompagna e ci guida nel cammino della grazia, per conoscere e amare sempre più Gesù.
Maria, cuore della Chiesa
Ci è chiaro che Gesù ha dato a Pietro il primato apostolico nella Chiesa, ma Maria, essendo consegnata da suo Figlio come madre del discepolo e in Lui come Madre della comunità nascente, diventa il cuore della Chiesa.
È questo che ha permesso che, dai Padri della Chiesa e dagli scrittori ecclesiastici fino al magistero attuale, si identificasse Maria come prototipo della Chiesa, perché in lei si scopre la testimonianza di fede, fedeltà, coraggio abnegato, servizio e dedizione, di permanenza nello Spirito.
È per questo che non si intende un cattolico che non sia devoto a Maria, né un devoto a Maria che non sia un buon cattolico. Questa realtà va tenuta presente, perché attraverso una sana devozione mariana potremo rafforzare la nostra fede cristiana e renderla un faro luminoso nel mondo.
Che la celebrazione della Pentecoste ci aiuti a comprendere che nel cammino verso la santità, vocazione battesimale che il Padre ci ha donato, abbiamo una Madre che ci guida e ci accompagna. Che non permette che ci scoraggiamo, ma ci spinge ad andare avanti.