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Dire: “Cristo sì, ma la Chiesa no” significa non aver capito Gesù

MESSA, CHIESA, FEDELI
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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 07/06/22
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Gesù è venuto a compiere la Legge, non a trasgredirla. E' venuto a mostrare una verità che toglie il rigorismo e abbraccia tutto, senza buttare nulla.

Vangelo di mercoledì 8 giugno

Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

(Matteo 5,17-19)

C’è un fraintendimento che accompagna buona parte della vita pubblica di Gesù: è la sensazione che egli sia un contestatore della Legge, una sorta di eretico che pericolosamente metteva in pericolo il popolo e la tradizione. Nella pagina del Vangelo di oggi Gesù spiega una volta per tutte il suo vero ruolo:

Ciò che Gesù contesta non è assolutamente la Legge che Dio dà a Mosè o la tradizione lunga secoli di cui è fatto il popolo di Israele. Ciò che Lui contesta è l’interpretazione di quella Legge e l’uso rigido della tradizione. Ecco perché non è nell’abolizione ma nel compimento che ritroviamo l’insegnamento di Cristo.

Nel mondo d’oggi anche noi potremmo cadere nella tentazione di pensare che una vera fede cristiana non ha bisogno di teologia, di morale, di liturgia, di istituzioni, ma la verità è che tutte queste cose possono trasformarsi certamente in esperienze che invece di favorire l’incontro con Cristo lo impediscono, ma non è nella loro abolizione la soluzione ma nel loro giusto uso e compimento. Dire “Cristo sì e Chiesa no”, significa non aver capito Gesù.

Dire “Amore sì ma senza regole” significa non aver capito l’amore. Dire “relazione con Dio sì ma senza nessuna liturgia” significa confondere il fai da te con la verità delle cose. Bisogna sempre molto diffidare da chi per dirci una cosa nuova rottama il vecchio, solitamente quando la verità è vera restituisce al vecchio la sua vera luce e non ha bisogno di buttare via nulla.

#dalvangelodioggi

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