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La roccia che si è divisa in due dopo la morte di Cristo (FOTO)

MONTAGNA SPACCATA
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Maria Paola Daud - pubblicato il 03/06/22
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A Gaeta si trova una roccia che secondo la leggenda si è spezzata in due nel momento in cui Cristo è morto

“E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono” (Mt 27, 50-51).

La fenditura ha lasciato un ingresso alle chiare acque del golfo, formando grotte e ruscelli sotterranei.

Il recesso naturale è diventato in passato un nascondiglio ideale per i pirati, e attualmente un'agognata meta turistica.

E non è l'unica leggenda...

La Grotta del Turco

Si dice che un giorno giunse in quei luoghi un marinaio turco che non credeva assolutamente che la montagna si fosse spezzata quando era morto Gesù. Appoggiò la mano sulla roccia, e questa miracolosamente si ammmorbidì, lasciando il segno della sua impronta.

Oggi si può vedere l'impronta lasciata dal marinaio con un'iscrizione in latino che recita: “Un incredulo ha rifiutato di credere a ciò che riferisce la tradizione. Questa roccia ammorbiditasi al tocco delle sue dita lo prova”.

Sotto la Mano del Turco si trova il “letto di San Filippo Neri”, un piccolo letto di pietra su cui il santo riposava quando si recava lì a pregare.

Santuario della Santissima Trinità

Sulla vetta della montagna sorge il Santuario della Santissima Trinità, fondato nel 930 a.C. dai Benedettini sule rovine della villa del generale romano Munazio Planco.

I Benedettini sono rimasti nel santuario per circa 10 secoli, fino al 1788, quando arrivarono i Francescani, che vi rimasero dal 1843 al 1903.

I Francescani rinnovarono la struttura grazie all'aiuto del re di Napoli, Fernando II. I Pallottini seguirono ai Francescani per poco tempo (1903-1917), e dal 1926 i Missionari del Pontificio Istituto Missioni Estere (P.I.M.E) amministrano il santuario.

Molti santi si sono recati al santuario per meditare e pregare. Tra i più noti ci sono San Bernardino da Siena, Ignazio di Loyola, San Paolo della Croce e San Filippo Neri.

Dal santuario si scende alla Grotta del Turco con una scala di 300 gradini su una terrazza, dalla quale si gode di una vista spettacolare del Mar Mediterraneo.

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