Uno sguardo cristiano partendo dalla logoterapia di Victor Frankl
di Silvia Ordoñez
Victor Frankl ha proposto la logoterapia dopo una dura esperienza in un campo di concentramento, e oggi è diventata un aiuto importante per molti per scoprire il senso della propria vita.
Quale sarà il mio proposito in questa vita? Perché e a quale scopo faccio quello che faccio? E di fronte al dolore e all’incertezza, perché si verifica tutto questo? Che obiettivo ha la sofferenza che vivo?
Scoprire perché è importante avere chiara la propria missione e che ruolo gioca la speranza in tutti questi interrogativi che presto o tardi si accumulano dentro di noi è un cammino che, attraverso Dio e la Sua mano, dovremmo tutti avere il coraggio di percorrere.
Nei punti successivi, forniti da Ana María Castellón in una Masterclass gratuita estremamente interessante, potremo conoscere un po’ meglio questo strumento e individuare un possibile cammino di crescita personale.
Victor Frankl e la Logoterapia
Viktor Frankl è stato un noto psichiatra, neurologo, psicologo e filosofo austriaco e ha fondato la scuola di Logoterapia. Frankl è stato imprigionato nei campi di concentramento della II Guerra Mondiale, dove ha potuto comprendere meglio e mettere in pratica la teoria della logoterapia. È lì che ha scoperto che chi riusciva a sopravvivere o a cercare un modo più degno di vivere la sofferenza e la morte era chi riusciva a rispondere alla domanda relativa allo scopo di tutta quella situazione.
“In cerca di senso”
All’epoca le scuole di Freud e Adler parlavano di un uomo determinato dai suoi istinti, ma Frankl non poteva credere che fosse così, sospettando che l’uomo avesse un po’ di libertà e che ciò che lo muoveva davvero fosse il senso. A partire da questo, ha fondato la teoria della logoterapia (logos significa “senso” in greco), e ha spiegato che questo senso parte dalla dimensione spirituale, in base alla quale l’uomo è pienamente libero e responsabile di tutti i suoi atti.
Le dimensioni dell’essere umano
La prima dimensione è quella biologica: istinti e necessità fondamentali come dormire, mangiare… La seconda è quella psicologica: le nostre condotte, i nostri affetti, i sentimenti, le emozioni, il conscio e l’inconscio. La terza è quella sociale: i nostri rapporti con gli altri. È molto umana e fondamentale per comprendere la logoterapia, perché trascendiamo quando ci doniamo agli altri. La quarta, la più importante per quello che stiamo studiando, è la dimensione spirituale.
Libertà interiore
In logoterapia, la dimensione spirituale non è lo stesso di quella religiosa. È una dimensione che non è fisica né psicologica, che non è nella mente né nel corpo, ma è quella che dà unità a tutto il nostro essere. Ed è una dimensione che non si ammala mai – è sempre sana, e non dipende da nulla di esterno. Per questo, in essa troviamo una piena libertà interiore. La dimensione spirituale ci permette di trascendere, di uscire da noi stessi per donarci a qualcosa o a qualcuno.
Libertà e responsabilità
La dimensione spirituale, in base alla quale siamo sempre liberi, deve includere la responsabilità. Quando riconosco che la dimensione spirituale non è mai malata, né condizionata, sorge la capacità di non giudicare gli altri, di non etichettarli sulla base di un pregiudizio o di una diagnosi. E quando riconosco in me questa libertà e questa responsabilità, riconosco lo stesso nei miei fratelli, che sono sani, buoni, degni e figli di Dio.
Per concludere, vi lasciamo con una frase usata da Ana alla fine della masterclass: “La libertà
interiore ci dà la grandezza di essere liberi di amare, indipendentemente dalle circostanze in cui ci troviamo”.
Se volete conoscere meglio questo tema e l’opera di Victor Frankl, vi raccomando il corso «Logoterapia para la vida cotidiana». È molto valido, e soprattutto pratico. So che vi piacerà.
Ricordiamo che ogni volta che ci conosciamo un po’ di più diventiamo padroni di noi stessi e conquistiamo un po’ di più la nostra libertà. Una libertà che senza Dio non esiste.