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I cattolici no-vax e la guerra al Concilio Vaticano II

Lucandrea Massaro - pubblicato il 01/06/22
Una lettera di Mons. Cirulli su "Vita Pastorale" apre uno squarcio sullo scisma di fatto che rischia di danneggiare l'unità della Chiesa, opera di anticonciliaristi che odiano Papa Francesco

Sul numero di Giugno di "Vita Pastorale", il mensile dedicato alla Chiesa italiana delle edizioni San Paolo, è apparsa una lettera firmata da monsignor Giacomo Cirulli, vescovo delle diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo che racconta - tra il meravigliato e il preoccupato - la sua esperienza di pastore durante la fase più dura della pandemia di Covid-19, quando ha dovuto prendere delle decisioni nette, ancorché di assoluto buon senso, circa la distribuzione dell'Eucarestia da parte di sacerdoti e laici preposti a questo scopo, proibendone che a darla fossero persone non vaccinate. Apriti Cielo racconta monsignor Cirulli, insulti e minacce da parte di rumorose minoranze venute alla luce su questa discriminante, il vaccino, ma che in realtà, denuncia il presule, non è che la cima dell'iceberg di una serie di contorsioni teologiche di gruppi tradizionalisti contrari al Vaticano II e visceralmente nemici - sì nemici - di Papa Francesco. Vi suona nuovo? Ahinoi no, da tempo cerchiamo di smontare le stesse castronerie teologiche e il vero e proprio incitamento allo scisma da parte di queste piccole ma ben rumorose - e spesso remunerate - frange e vediamo anche noi di Aleteia tutte le accuse monsignor Cirulli elenca e verso cui mette in guardia l'episcopato italiano:

Il tempo del Sinodo può essere un tempo di guarigione e di ascolto reciproco, è un auspicio anche del vescovo, ma è anche vero che è necessario per il pastore di vigilare sul suo gregge, senza paura di dire dei "no" verso chi - ostinatamente - vuole solo la divisione nella Chiesa.

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